Antichi marmi sfregiati e rifiuti nell’antro della Sibilla. È la triste testimonianza lasciata da turisti indisciplinati, all’interno degli scavi...
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Resti di un brick per succhi di frutta, avanzi di una vaschetta per rustici e di una confezione di wafer; e ancora, fazzoletti usati e involucri di gomme da masticare, infatti, sono riscontrabili all’interno del celebre antro che la tradizione attribuisce alla sacerdotessa di Apollo.
Ma gli avanzi, abbandonati dai turisti, nonostante la presenza di numerosi contenitori specifici per la raccolta differenziata disseminati lungo il percorso di visita e svuotati regolarmente, sono soltanto il male minore.
Poco distante, sulla celebre acropoli, ancora più visibili sono le ferite inferte dal passaggio dei Vandali. Sfregiati con una lama, i resti dei marmi policromi che rivestivano la fonte battesimale della basilica paleocristiana dedicata a san Massimo e santa Giuliana, costruita sugli avanzi del tempio di Giove, nel VI secolo d.C. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino