La lunga notte delle stelle cadenti: «Ma c'è tempo fino a domenica»

La lunga notte delle stelle cadenti: «Ma c'è tempo fino a domenica»
«Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua», scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe. Sono tre...

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«Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua», scriveva Antoine de Saint-Exupéry nel Piccolo Principe. Sono tre le notti giuste per cercarle: dal 10 al 13 agosto, le notti delle stelle cadenti. Si inizia il 10, il giorno di San Lorenzo, in cui la tradizione vuole che compaiano in cielo le lacrime del santo martire per la sua religione. Si racconta che, messo sui carboni ardenti per compiere il suo martirio, il santo piangesse e che le sue lacrime si unissero alle scintille del fuoco sottostante. Una scena che ogni anno il cielo celebra con la caduta delle stelle. Appena ne si avvista una bisogna esprimere un desiderio. Una tradizione probabilmente connessa alla storia del santo a cui si chiede qualcosa che si spera, una sorta di piccola grazia.


Ma cosa sono davvero le stelle cadenti? Lo spiega Massimo Capaccioli, uno dei maggiori astrofisici italiani: «Immagina un trenino elettrico di quelli circolari e immagina che su quel trenino elettrico tu hai inserito un secondo binario in modo che i centri dei due trenini elettrici coincidano però uno è circolare e l’altro è molto allungato. Sull’orbita circolare c’è la Terra, e su quella allungata la cometa Swift-Tuttle. Quando la Terra incontra l’orbita della Cometa non si scontra, altrimenti sarebbe un disastro per l’umanità, ma intercetta i residui del suo scioglimento che avviene in prossimità del Sole. I residui rimangono sull’orbita e quando la Terra passa attraverso quei residui vediamo le stelle cadenti».
 
«Una stella cadente - ha spiegato l’astrofisico - è dunque il transito di una particella di cometa che però è molto leggera ma che va ad una velocità pazzesca, a 220.000 km all’ora. Quando si scontra con un atomo di aria, l’atomo si spacca e quando si ricombina da solo emette un grano di luce. La scia luminosa che vediamo sono le riparazioni degli atomi dopo lo scontro con le particelle della cometa». 


Agli appassionati cacciatori di stelle cadenti, Capaccioli consiglia di recarsi in luoghi aperti lontani da fonti di luce, di armarsi di tanta pazienza perché questa notte sarà difficile riuscire a beccarne tante. Alla mezzanotte sorgerà la luna che con la sua luce renderà più difficile la vista delle scie luminose nel cielo. «Mettetevi comodi e guardate in direzione delle costellazioni di Perseo Cefeo e Andromeda - dice l’astrofisico - Appena ne vedete una esprimete un desiderio. Se non si avvera non vi preoccupate, tanto sono gratis». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino