De Luca insulta La Russa e Fontana, il centrodestra all'attacco: «Parole vergognose»

De Luca insulta La Russa e Fontana, il centrodestra all'attacco: «Parole vergognose»
Un attacco durissimo contro la seconda e la terza carica dello Stato appena insediati. E stavolta il governatore Vincenzo De Luca non sceglie la sua diretta settimanale sui social...

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Un attacco durissimo contro la seconda e la terza carica dello Stato appena insediati. E stavolta il governatore Vincenzo De Luca non sceglie la sua diretta settimanale sui social ma una platea più vasta e seguita come quella della convention dei giovani industriali riunita a Capri. «La Russa e Fontana - dice riferendosi, rispettivamente al nuovo vertice di Senato e Camera - non mi sembrano una grande scelta di innovazione politica. Fontana, un troglodita, è persino pericoloso perché in confronto Ferdinando di Borbone era un rivoluzionario». Un aggettivo, quello riferito al presidente della Camera che fa insorgere il centrodestra. In particolare la Lega, il partito di Fontana. Mentre il Pd ed il centrosinistra in evidente imbarazzo per le frasi del governatore non rispondono alle repliche, durissime, del centrodestra che si susseguono per tutto il pomeriggio.

«Sono tra quelli che non hanno ancora smaltito l'emozione per l'elezione di Ignazio Benito Maria La Russa e quell'altro. Non mi sembrano una grande scelta di innovazione politica ma di politica politicante», è la frecciata del governatore campano al 37simo convegno dei giovani imprenditori di Confindustria che si tiene sull'isola azzurra. «Ignazio Benito Maria La Russa e lo dico per esteso per essere corretto, la seconda carica dello Stato dovrebbe andare vestito un po' meglio, senza la panza e la camicia da fuori - ironizza - mentre quell'altro (il presidente della Camera Fontana che non nomina, ndr), un troglodita, è persino pericoloso, perché in confronto Ferdinando di Borbone era un rivoluzionario». In mezzo uno sberleffo su Berlusconi («Bisogna rispettare una persona anziana, e poi è ancora in viaggio di nozze...») mentre continua a insistere sul voto della presidenza del Senato a cui sono arrivate anche la preferenze dell'opposizione: «L'operazione su La Russa della Meloni è una operazione Scilipoti, si sono comprati i voti e poi alla prossima distribuzione degli incarichi lo verificheremo». Ma conclude riferendosi anche alla sua area politica «Il governo durerà per la debolezza degli antagonisti, per le logiche di potere». 

Più che naturale l'alzata di scudi del centrodestra per difendere il leghista Fontana. «De Luca ci ha fatto vergognare di essere campani. I suoi insulti per strappare qualche applauso, consolidano i giudizi negativi che l'Italia ha verso la classe politica meridionale. Dico a De Luca: non è da trogloditi fare eleggere il figlio in una lista bloccata?», dichiara Fulvio Martusciello, coordinatore campano di Forza Italia mentre Pino Bicchielli, il neo deputato di Noi Moderati eletto nel collegio uninominale di Salerno contro il vice di De Luca aggiunge: «Le sue sono le ultime affannose e disperate esternazioni di un sistema di potere al tramonto».

Durissime sono invece le risposte che arrivano dalla Lega, il partito del presidente della Camera. «Non tolleriamo sia messa in discussione l'autorevolezza della terza carica dello Stato, massima solidarietà al presidente Fontana. È ora che De Luca impari a rispettare le istituzioni», dice il deputato casertano della Lega, Gianpiero Zinzi

«Un affronto istituzionale, che arriva dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, protagonista di un'invettiva scandalosa nei confronti della terza carica dello Stato. La colpa di Fontana per la sinistra? Essere cattolico. Questo odio non fa bene al Paese ed è un insulto al Parlamento, che ha eletto democraticamente i propri vertici», aggiunge la senatrice della Lega Erika Stefani mentre il vice di Matteo Salvini al partito, Andrea Crippa, aggiunge: «Da De Luca sono arrivate parole di una gravità inaudita. Le sue parole nei confronti delle più alte cariche dello Stato appena elette in Parlamento feriscono le istituzioni e il popolo sovrano». 

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Il Mattino