Primi segnali di avvicinamento tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca. Dopo i mesi del grande gelo, seguito al risultato del referendum costituzionale, alla Direzione nazionale di...
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Lo si era capito subito, ieri, al centro congressi di via Alibert a Roma, che il clima tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca non era lo stesso degli ultimi mesi. Un’accoglienza con scambio di battute e raccomandazioni tra il segretario e il governatore segnalavano una distensione dopo le temperature polari degli ultimi mesi. A seguito dei risultati deludenti sul referendum costituzionale, con la Campania agli ultimi posti per il «sì» alle riforme, il gruppo dirigente nazionale del Pd si era sentito tradito. Con lo stesso Renzi che aveva detto: «Al Sud abbiamo perso perché ci siamo affidati ai notabili». E il presidente della Campania aveva subito preso le distanze dal segretario nazionale. Poi una serie di bocciature del Governo: al piano rifiuti della Campania, al piano di assestamento del bilancio campano, insieme al diniego di applicare la nuova legge che consentirebbe a De Luca di diventare commissario alla Sanità. Solo pochi giorni fa, infine, il ministro Claudio De Vincenti, al convegno delle diocesi meridionali a Napoli, aveva bocciato senza mezzi termini il piano per il lavoro di De Luca.
La situazione è cambiata radicalmente con la scelta di andare a congresso. De Luca, in Campania, ha stretto di nuovo l’alleanza con l’area renziana maggioritaria che fa capo a Mario Casillo. Renzi, da parte sua, ha bisogno di evitare un’alleanza del Pd meridionale intorno a Emiliano. E il riavvicinamento è diventato concreto.
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Il Mattino