«Vogliamo che il litorale domizio diventi una delle zone più sviluppate della Campania, dal punto di vista del turismo e dell'economia del mare con il mare...
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«Scontiamo - ha aggiunto De Luca - decenni di devastazione territoriale, di incuria, di ferite a quel territorio e anche di classi dirigenti che a Caserta a tutto hanno pensato meno che a creare lavoro per un'intera generazione. Il nostro obiettivo è esattamente il contrario: dare lavoro a decine di migliaia di giovani dell'area casertana. Abbiamo elaborato un masterplan, un piano di assetto territoriale che dovrebbe mobilitare risorse pubbliche e private. Siamo molto fiduciosi, si può fare un lavoro entusiasmante per rilanciare tutto il litorale flegreo e domizio».
«La Terra dei fuochi oggi non è a Caserta o a Napoli Nord, ma è nel Nord del Paese - ha aggiunto - La differenza è che se c'è un rogo alle porte di Roma, al punto che devono chiudere le finestre a Roma città perché l'aria non si respira, o a ridosso delle zone industriali del Nord del Paese, è stato un incidente. Si accende qualcosa nella Terra dei Fuochi e cominciamo noi stessi ad auto diffamarci». De Luca ha ribadito inoltre che «anche rispetto ai roghi c'è una responsabilità esclusiva del Ministero dell'Interno, perché la Regione ha fatto quello che nessuno ha fatto, anzi è l'unica istituzione che ha lavorato sulla Terra dei fuochi. Ma è chiaro che il controllo del territorio devono farlo i Carabinieri, le forze di Polizia e la Guardia di Finanza. Mi pare che si siano convinti tutti quanti» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino