Referendum, De Magistris sfida De Luca: «E a Bagnoli cambieranno molte cose»

«C'è stato un tentativo maldestro di chi aveva ruoli istituzionali per esempio in Campania il presidente della Regione e il presidente del Consiglio di...

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«C'è stato un tentativo maldestro di chi aveva ruoli istituzionali per esempio in Campania il presidente della Regione e il presidente del Consiglio di considerare i sostenitori del no quasi come coloro che si arroccarono nel vecchio». Il sindaco Luigi De Magistris torna a commentare l'esito del referendum la mattina dopo la notte elettorale: «Si va verso una Italia più solida coesa e democratica, è stato respinto il tentativo di accentrare il potere in una sola persona. Il premier Matteo Renzi ha commesso una serie di errori, primo tra tutti quello di dividere gli italiani sulla carta costituzionale. Una divisione che va recuperata subito nel Paese. ​Si devono unire le persone che hanno votato sì e no». Ma qui, aggiunge De Magistris, «a Napoli non si è fatto l'errore di considerare il demonio chi votava sì. In realtà la Costituzione è giovanissima. Noi da oggi ci sentiamo tutti più motivati ad attuarla ancora di più, fino all'ultimo comma». 


Poi il sindaco ipotizza: «Oggi forse un governo di alto profilo istituzionale, che faccia una legge elettorale e poi si vada a votare nel 2018, può essere sicuramente una soluzione. Se invece si va a votare, Napoli è pronta». De Magistris ricorda di aver «slegato il voto dalla contingenza politica. Non ho mai detto che bisognava votare no per mandare a casa Renzi. Questo è un effetto collaterale necessario e, ovviamente a questo punto, dovuto perché è stato Renzi a personalizzare molto il referendum. Credo invece da sindaco che ci voglia una bella e democratica legge elettorale e poi andare a votare». Per de Magistris «si può votare anche nel 2018, se il Presidente della Repubblica trova una soluzione istituzionale in grado di rafforzare la coesione nel Paese, perché il presidente del Consiglio ha avuto l'altro demerito di dividere l'Italia tra buoni e cattivi. Il Paese dev'essere unito nei valori costituzionali». 
 
L'esito del referendum sancisce una spaccatura tra il sindaco e il governatore campano Vincenzo De Luca. «Mi auguro - ha detto de Magistris, forte del 70% fatto registrare dal No a Napoli città - che questa lezione democratica possa servire per un bagno di umiltà al presidente della Regione. Detto che io sono pronto a cooperare e ad avere il miglior rapporto possibile, la divergenza politica è forte e si è allargata con la Regione Campania in questa campagna elettorale e ciò non mi dispiace per nulla. Perché - ha spiegato il sindaco - da certi metodi, forme, toni e contenuti io mi sento totalmente distante. Anche se non ho difficoltà a sedermi al tavolo per il bene della città». «Da parte nostra - ha proseguito - il rispetto istituzionale non è mai venuto meno. Lui, invece, negli ultimi tempi dal punto di vista istituzionale ha avuto delle evidenti cadute di stile ma anche di insofferenza nei confronti di altre istituzioni come la città di Napoli utilizzando metodi anche non corretti nei confronti di chi la pensava diversamente».


«Penso che cambierà molto anche per Bagnoli» ha concluso il sindaco. «È stata respinta la torsione autoritaria. Si sta dimostrando che con poteri ordinari si può andare veloci e che la teoria delle scorciatoie e dei poteri commissariali non ha funzionato. Penso che Renzi perda molto anche per la sua distanza dai territori. Il voto del Sud è anche questo. C'è un protagonismo sempre maggiore del Mezzogiorno per il futuro. Vedo molta più coesione nel Mezzogiorno che al Nord».


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Il Mattino