Deiulemar, ricorso alla Ue per ottenere i risarcimenti

Deiulemar, ricorso alla Ue per ottenere i risarcimenti
Viaggia sull'asse Bruxelles-Svizzera-Malta il futuro dei quasi tredicimila risparmiatori della Deiulemar i cui 720 milioni investiti nei «bond» della compagnia di...

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Viaggia sull'asse Bruxelles-Svizzera-Malta il futuro dei quasi tredicimila risparmiatori della Deiulemar i cui 720 milioni investiti nei «bond» della compagnia di navigazione sono stati cancellati dal fallimento del 2 maggio 2012. Una ricorrenza, quella dell'ottavo anno dalla dichiarazione del crac, che potrebbe essere ricordata con piacere dai creditori. L'ultima novità in ordine di tempo è ritenuta anche la più importante: come comunicano alcune associazioni di obbligazionisti, nei giorni scorsi è arrivato alla Corte di giustizia europea di Bruxelles il fascicolo nel quale viene ripercorsa la storia del fallimento e nel quale sono ipotizzate possibili «disattenzioni» degli organismi preposti al controllo dei conti della società di via Tironi. Un fascicolo già consegnato al ministero delle Finanze e in particolare al sottosegretario Alessio Villarosa a seguito dell'incontro avuto lo scorso gennaio dallo stesso Villarosa e dal deputato Luigi Gallo con una delegazione del comitato «Legalità e trasparenza».


«In quella sede ricordano i risparmiatori fu ipotizzata la possibilità che il fallimento Deiulemar, contornato da possibili errori di valutazione degli organismi preposti al controllo dei conti, fosse equiparabile a quello di alcuni istituti di credito, aprendo le strade anche a noi alla partecipazione ad un fondo economico destinato ai soggetti truffati». Eventualità sulla quale ora dovrà esprimersi proprio la Corte di Bruxelles.


Non è questa l'unica vicenda legata alla compagnia di navigazione sul fronte estero. Dalla Svizzera, ad esempio, sono attesi sviluppi legati a un trust appartenente agli armatori e sul quale potrebbero esserci una decina di milioni. «Questa vicenda purtroppo è al momento congelata, in quanto l'emergenza ha rallentato i contatti tra le parti, indispensabili per sbloccare la vicenda», dicono i risparmiatori. Senza dimenticare il sequestro conservativo da quasi 400 milioni ai danni della Bank of Valletta su cui il tribunale di Torre Annunziata potrebbe esprimersi entro fine anno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino