Si farà o non si farà la festa per la cittadinanza onoraria a Maradona il 5 luglio? Come ampiamente previsto, la seduta del Comitato per l’ordine e la...
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Tuttavia, quello che è stato fatto trapelare dal Comitato di ieri, chiarisce bene quanto sia ampia la distanza tra i trionfalismi e la inspiegabile voglia «di festa di popolo» a tutti i costi del Comune, e il pragmatismo delle forze dell’ordine chiamate a garantire la sicurezza a una massa di tifosi, che sulla carta potrebbe essere ben oltre i 50mila. Per Questura e Prefettura la festa andava fatta in un luogo chiuso, come il San Paolo, stadio di proprietà del Comune. «Le disposizioni di sicurezza per la cerimonia in Piazza Plebiscito a Napoli - si legge in una nota affidata all’Ansa da ambienti della Prefettura - per la cittadinanza onoraria a Diego Armando Maradona dovranno essere approvate in due successive riunioni. È questo l’esito del tavolo su ordine e sicurezza pubblica che si è tenuto in Prefettura a Napoli e che ha affrontato il dispositivo di sicurezza per la festa dell’ex asso argentino in programma il 5 luglio alle 21,30».
E ancora: «La commissione ha infatti stabilito che il piano di “safety” dovrà essere oggetto di una riunione nella questura partenopea a cui partecipino anche i Vigili del Fuoco. Il dispositivo deciso in questura verrà poi nuovamente analizzato in una riunione del tavolo in Prefettura». Visti i tempi strettissimi, la riunione in Questura potrebbe tenersi già oggi, in modo che domani si possa ritornare in Prefettura per il sì definitivo al piano e l’ok sulla sicurezza alla serata. Il sindaco Luigi de Magistris ci mette la faccia e spiega: «Ora si entra nel vivo dell’organizzazione di questo evento. Il tavolo tecnico è al lavoro per organizzarlo al meglio e per garantire partecipazione democratica, sicurezza e tranquillità ovviamente con la collaborazione di tutta la città che deve dare il suo contributo come sa fare in eventi così importanti».
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