«L'Eav si è mossa nel pieno rispetto delle norme» ma «considerata la particolare e grave situazione in questione, se il pensionato dovesse richiedere...
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«Il dipendente - spiega Eav - ha aderito all'esodo agevolato rassegnando le dimissioni al 30 aprile scorso. Con il cedolino di maggio è stato calcolato quanto spettante per incentivo e TFR. L'Agenzia delle Entrate ha predisposto un canale telematico destinato alle verifiche, a cui sottoponiamo tutti i pagamenti (anche di cedolini paga) superiori a 5.000 euro. La norma in vigore dispone infatti che le amministrazioni pubbliche le società a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario è inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a detto importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento, segnalando la circostanza all'agente della riscossione competente per territorio ai fini dell'esercizio dell'attività di riscossione delle somme iscritte a ruolo». «Il dipendente - sottolinea l'Eav - ha avuto un blocco del pagamento per esito di tale procedura; con un successivo svincolo parziale una piccola parte della somma dovuta è stata regolarmente accreditata al pensionato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino