Disabili, contratti scaduti: cure negate in 8 Comuni del Napoletano

Disabili, contratti scaduti: cure negate in 8 Comuni del Napoletano
Bloccata l’assistenza domiciliare per i disabili di sette comuni vesuviani e montano le proteste. Dal 22 ottobre non è più erogato un servizio di fondamentale...

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Bloccata l’assistenza domiciliare per i disabili di sette comuni vesuviani e montano le proteste. Dal 22 ottobre non è più erogato un servizio di fondamentale importanza per gli aiuti che offre alle persone e alle famiglie in difficoltà. Sul piede di guerra i familiari dei disabili dell’Ambito 26, che ha San Giuseppe Vesuviano come comune capofila e che comprende anche Poggiomarino, Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, Terzigno, Ottaviano e Striano.



Il servizio appaltato a una vecchia società è scaduto da diversi mesi. Nel frattempo si era andati avanti con proroghe in attesa dell’espletamento della nuova gara. Poi c’è stato lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune di San Giuseppe Vesuviano che ha portato una commissione straordinaria alla guida della cittadina. I commissari, per attenuare i disagi, hanno concesso altre proroghe ma alla fine hanno dovuto attendere l’esito della gara che sarebbe dovuto arrivare già nei giorni scorsi. «Il 21 ottobre, al massimo lunedì 24 ci sarà l’aggiudicazione» aveva annunciato il vice prefetto, Aldo Aldi. Ma l’aggiudicazione non c’è ancora stata e per tutta la giornata di ieri i telefoni del comune di San Giuseppe Vesuviano sono rimasti muti. 


Qualche indiscrezione però è trapelata. Il rallentamento dell’aggiudicazione della gara potrebbe essere legato alla sostituzione del segretario comunale di San Giuseppe Vesuviano. Al posto di Girolamo Martino è stata nominata, dal 10 ottobre, Anna D’Isidoro. Un avvicendamento che avrebbe stravolto anche la commissione di gara per l’aggiudicazione del servizio assistenza disabili. Da qui i probabili ritardi.

Intanto il servizio è sospeso e i disagi e le proteste aumentano. C’è stata anche una lettera-appello da parte di alcuni familiari di disabili all’Ambito per provare a salvare un servizio essenziale ma anche per sottolineare alcune anomalie riguardo il nuovo appalto che dovrebbe essere aggiudicato. I familiari e i tutori legali dei disabili che si sono ritrovati senza assistenza hanno posto una serie di domande.

«È possibile sospendere un servizio alla persona, senza incorrere in un reato perseguibile penalmente? Perchè la nuova gara d’appalto per i servizi domiciliari prevede 16.280 ore di assistenza annue, rispetto alle 3.500 mensili di ora? Come vanno ripartite le ore di assistenza? Con quale criterio? Come possono bastare queste poche ore? Facciamo come sempre la guerra tra poveri? Quali sono le proposte per soddisfare invece le necessità di tante famiglie che sono da tanti anni in lista d’attesa e che non hanno mai fruito di questo servizio? Come si pensa di poterlo mai espletare? Perché questa gara non prevede, come le precedenti, il passaggio di cantiere dei nostri operatori, che negli anni hanno consolidato il rapporto con i nostri cari? Al responsabile dell’Ambito 26 sono arrivate lamentele sul lavoro da loro svolto?». Una delegazione di genitori e parenti sarà presso gli uffici dell’Ambito per un confronto e per ricevere le risposte alle domande poste.
 

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Il Mattino