Discarica Vesuvio: occhi «segreti» contro i sacchetti selvaggi

Discarica Vesuvio: occhi «segreti» contro i sacchetti selvaggi
Alta l'attenzione verso il Vesuvio ferito dai disastrosi roghi del 2017: arrivano i primi 500mila euro stanziati dal ministero dell'Ambiente per la bonifica e il recupero...

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Alta l'attenzione verso il Vesuvio ferito dai disastrosi roghi del 2017: arrivano i primi 500mila euro stanziati dal ministero dell'Ambiente per la bonifica e il recupero della riserva Tirone Alto Vesuvio, in attesa di un ulteriore finanziamento relativo all'area Monte Somma-Ottaviano.

 
Inoltre, il Parco nazionale sta provvedendo al potenziamento del sistema di sicurezza con l'installazione di dieci nuove telecamere per il controllo del territorio: si tratta di impianti con tecnologia di lettura della targa dei veicoli, sistema decisivo per contrastare in particolare il mai sconfitto fenomeno degli sversamenti illeciti.

Dovrebbero cominciare dopo l'estate i lavori nell'area Tirone Alto, particolarmente danneggiata dai roghi di due anni fa, per la bonifica e la messa a dimora di specie arboree e arbustive autoctone. Il progetto per la rinaturalizzazione della riserva, presentato l'anno scorso dall'Ente Parco, ha ricevuto in questi giorni il decreto di finanziamento dal ministero, nell'ambito del «programma nazionale di incremento della resilienza dei sistemi forestali naturali e semi naturali nelle aree protette percorse dal fuoco». Come verranno utilizzati i 500mila euro lo spiega il presidente del Parco, Agostino Casillo: «Gli interventi di bonifica e messa a dimora di specie arboree e arbustive saranno effettuati su un'area di 30 ettari». Entra così nel vivo l'attuazione del Grande Progetto Vesuvio, come era stato immaginato da ministero, Comuni e Parco nazionale dopo la pagina vergognosa di due estati fa. Nonostante il caldo torrido di questi giorni, la situazione resta sotto controllo e non fa registrare l'accensione di focolai potenziamente pericolosi. Situazione sotto controllo anche grazie alla riorganizzazione del sistema di videosorveglianza: in questi giorni sono in corso i lavori di potenziamento con l'installazione di 10 punti di ripresa con tecnologia lettura targa. Nuovi strumenti che vanno ad aggiungersi alle 35 telecamere «riabilitate» nel parco pochi mesi fa, con la sostituzione di quelle obsolete e l'aggiunta di due nuovi droni in dotazione ai carabinieri forestali. Lo scopo è quello di contrastare le illegalità, a partire ovviamente dall'accensione di fuochi e continuando con gli sversamenti abusivi di rifiuti. I punti scelti per l'implementazione del sistema di video sorveglianza, indicati dai Forestali con preferenza delle aree più sensibili, restano segreti per evitare boicottaggi.


«Puntiamo a dotare il territorio del parco nazionale del Vesuvio - ha spiegato Casillo - del massimo livello di tecnologia in tema di sorveglianza e controllo attraverso una rete integrata di videocamere, droni e pattugliamento. Nel corso di quest'anno i carabinieri forestali che gestiscono il sistema, e che ringrazio per il loro costante e impeccabile lavoro, hanno utilizzato moltissime volte le immagini del sistema di telecamere nel corso di indagini relative a reati ambientali commessi in area parco». Eppure le denunce di discariche a cielo aperto e rifiuti sparsi nelle pinete continuano ad essere quotidiane «I dati parlano di una costante riduzione dei reati ambientali nel territorio del Parco - dice Casillo - ma finché questo fenomeno non verrà completamente eliminato bisogna continuare a lavorare senza sosta. Come Ente Parco stiamo facendo la nostra parte investendo ingenti risorse economiche». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino