Da quando vive negli Emirati Arabi, lì tra alberghi e ristoranti di gran lusso, non sembra badare a spese. Anzi, pare che abbia un tenore di vita particolarmente...
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Completamente ferma la procedura di rogatoria internazionale, Imperiale è un latitante d'oro e alla luce del sole. Il sole di Dubai, per la precisione, dove vive ormai da almeno quattro anni, da quando ha deciso di trasferire i suoi interessi da Olanda e Spagna agli Emirati. Inceppata la procedura per arrivare al suo arresto, non sono ferme le indagini sul suo conto. C'è la convinzione che le sue attività abbiano consentito di riciclare proventi dello spaccio di droga alle porte di Napoli: a cominciare dai circuiti dello smercio al dettaglio controllati degli Amato-Pagano, gli scissionisti del clan Di Lauro, per intenderci.
Verifiche recenti, tra i soci di Imperiale anche un «Abete», che potrebbe risultare legato all'omonima famiglia che per anni ha controllato parte del narcotraffico in zona Secondigliano e Scampia, ovviamente, gomito a gomito con gli stessi Amato-Pagano.
E non è la sola curiosità su cui la Procura sta indagando, nel tentativo di fare terra bruciata attorno alla figura di Imperiale. Indagini anche su una morte sospetta, un caso di suicidio (almeno all'apparenza) avvenuto un anno fa: parliamo di un socio spagnolo di Imperiale, che decise di togliersi la vita gettandosi nel vuoto in circostanze poco chiare. In che modo? Si gettò dal terzo piano di un grattacielo con centinaia di piani, in circostanze apparse quanto meno sospette fin dalle prime battute, anche se archiviate di getto dalle autorità locali.
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Il Mattino