Due tartarughe Caretta caretta tornano in mare: munite di Gps Video

Massa Lubrense. Tre mesi fa il loro cammino è stato interrotto da alcune reti da pesca. Recuperate dal centro Tartanet dell'Area marina protetta di Punta Campanella,...

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Massa Lubrense. Tre mesi fa il loro cammino è stato interrotto da alcune reti da pesca. Recuperate dal centro Tartanet dell'Area marina protetta di Punta Campanella, sono state, curate dagli operatori della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. Oggi sono tornate nel loro habitat naturale, il mare. E’ la storia di Dominante e Domenico, due tartarughe marine Caretta Caretta che, in mattinata, sono state liberate a Nerano, a largo di Marina del Cantone. Ad augurare loro «buon viaggio» sono stati 60 alunni dell’istituto comprensivo «Buonocore-Fienga» di Meta che, prima del rientro in mare, hanno potuto osservare da vicino i due esemplari e ascoltare le spiegazioni degli operatori.


Un momento importante per l’ambiente marino e per la ricerca scientifica. Le tartarughe sono adulte: un maschio e una femmina, pronte per l’accoppiamento. Sul loro carapace è stato posizionato un trasmettitore satellitare che consentirà ai ricercatori di studiarne i comportamenti. E non solo. Chi vuole potrà seguire il loro percorso consultando il sito seaturtles.org. «Il gps, soprattutto quello sulla tartaruga marina femmina adulta, – spiega Sandra Hochscheid, responsabile della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli – ci fornirà preziose informazioni per i nostri studi. Attraverso il monitoraggio potremo scoprire quali luoghi sceglierà, dopo l’accoppiamento, per nidificare, i suoi comportamenti, il tragitto che deciderà di fare. Solitamente questi animali preferiscono la zona del Mediterraneo orientale per deporre le uova, pertanto abbiamo pochissime informazioni relative ai loro percorsi nella parte occidentale. Ci auguriamo di riuscire a raccogliere dati importanti attraverso i trasmettitori posizionati su Dominante e Domenico». «Le due tartarughe fanno parte del gruppo di 10 esemplari salvati e recuperati in inverno dal centro di primo soccorso dell'area marina – aggiunge Michele Giustiniani, presidente dell’Area marina protetta di Punta Campanella - e curate presso la stazione zoologica Anton Dhorn di Napoli. Le altre 8 saranno rilasciate in mare nei prossimi mesi, appena le loro condizioni di salute lo consentiranno».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino