Pompei, è virale il graffito latino social tradotto in napoletano

Pompei, è virale il graffito latino social tradotto in napoletano
E’ virale il graffito latino social tradotto in napoletano. Prima testimonianza al mondo di marketing furbo e mirato. Si tratta di una scritta per mezzo della quale...

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E’ virale il graffito latino social tradotto in napoletano. Prima testimonianza al mondo di marketing furbo e mirato. Si tratta di una scritta per mezzo della quale l'ostessa hedoné cerca di acquisire clienti spargendo benedizioni a piene mani. Oltre a magnificare il vino della sua cantina. Il Parco Archeologico di Pompei pubblica su Facebook un nuovo scarafone dello scrittore e giornalista Carlo Avvisati.


Versione in napoletano: «Oi’ surdato ca nun hê maie perzo na guerra, è tre ddieie tuoie hannâ tené sempe n’uocchio ‘e riguardo cu ttico; ‘e â stessa maniera sarranno prutiggiute chille ca hanno liggiuto chestu cca: Hedonè te fa n’aurio ‘e felicità e lassa ‘e salute pure a cchille ca avarranno liggiuto. Hedonè te dice ancora: si te fa piacere, cca te può bevere nu bellu bicchiere ‘e vino cu nu sordo; si ne cacce dduie, bevarraie cchiù mmeglio, si mmece me ne darraie quatto, allora te faccio vevere ‘o Ffalerno cchiù buono ca nce sta». Versione  in latino: «invicte castre(n)se habeas propiteos deos tu(o)s tres i tem et qui leges calos (h)edone valeat qui legerit (h)edone dicit assibus hic bibitur dipundium si dederis meliora bibes quattus si dederis vina(m) falerna(m) bib(es) c.i.l. iv, 1679». Versione in italiano: «Invitto soldato, abbia tu propizi i tuoi tre dei; ugualmente chi leggerà. Edonè ti augura felicità. Saluti a chi avrà letto. Edonè dice: con un asse qui si beve, se ne darai due berrai meglio, se ne darai quattro berrai vini schietti di Falerno». 


Il graffito è un classico esempio ante litteram di marketing furbo e intelligente. Hedonè si rivolge sia al militare di passaggio per quella stradina (che si trova a pochi metri del Foro), o in città, blandendolo con l’aggettivo «invitto», augurandoli che gli dei protettori suoi, verosimilmente Venere pompeiana, Giove e Marte, lo proteggano sempre in battaglia, sia a chiunque altro passasse da quelle parti, vantando la propria osteria e la qualità del vino venduto, tra cui un vero e proprio doc e must dell’epoca: il Falerno. Ovviamente, il tutto in base alle possibilità economiche dell’avventore.
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Il Mattino