Easyjet condannata per aver rotto la carrozzina a un disabile di Capri

Easyjet condannata per aver rotto la carrozzina a un disabile di Capri
Il giudice di pace di Capri, Vincenzo Palombo, ha condannato Easy Jet, compagnia aerea low cost, ad un risarcimento nei confronti di un disabile di Capri, per aver reso...

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Il giudice di pace di Capri, Vincenzo Palombo, ha condannato Easy Jet, compagnia aerea low cost, ad un risarcimento nei confronti di un disabile di Capri, per aver reso inutilizzabile una sedie a rotelle a mobilità elettrica in occasione di un viaggio aereo a Barcellona.


I fatti, si apprende dall'Associazione nazionale consumatori, sono accaduti il 7 marzo di quest'anno; ad un cittadino caprese, invalido al 100 per cento, all'aeroporto di Napoli Capodichino viene ordinato di scendere dalla sua carrozzina elettrica ed utilizzarne una di tipo manuale, rassicurando però che una volta atterrati gli sarebbe stata riconsegnata quella di sua proprietà rimontata dallo stesso personale della compagnia. Il disabile, giunto a Barcellona, non ha avuto assistenza e ha ricevuto la carrozzina rotta.

Il personale di bordo dell'Easy Jet si è impegnato con il passeggero - che ne ha noleggiata una sul posto - che prima del rientro in Italia gli avrebbero aggiustato e restituito la sua carrozzina elettrica. L'Unione Nazionale Consumatori, a cui si è rivolto il turista disabile caprese, rende noto che la carrozzina gli è stata rispedita al suo domicilio di Capri con cinque giorni di ritardo ed ancora rotta lasciandolo privo dell'unico mezzo che gli garantisce la mobilità.

«La prima cosa incredibile di questa vicenda è che la compagnia non ha accettato alcun nostro tentativo di risolvere in via bonaria la controversia, costringendoci a rivolgerci all'autorità giudiziaria» afferma l'avvocato Teodorico Boniello, responsabile dell'Unione Nazionale di Capri, che ha assistito legalmente l'utente. «La seconda è che Easyjet ha tentato di paragonare una sedia a rotelle ad un qualunque altro bagaglio, chiedendo di applicare i limiti massimi previsti dalla Convenzione di Montreal, come se per un disabile non fosse qualcosa di indispensabile e vitale. Il giudice ci ha dato ragione, ritenendo la sedia l'unico mezzo per i suoi spostamenti» conclude il legale.


La sentenza condanna la compagnia a risarcire il disabile per un importo superiore «sia al mero danno patrimoniale che a quanto previsto dalla Convenzione di Montreal» con l'aggiunta delle spese processuali. L'Associazione Nazionale Consumatori dopo l'esito positivo ha inviato anche un esposto all'Enac, segnalando l'accaduto per avviare eventuali provvedimenti sanzionatori nei confronti della compagnia aerea. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino