Dieci anni di sfide, successi e soddisfazioni. E un progetto, per ora nel cassetto ma che si spera possa diventare realtà: la creazione della prima emittente privata...
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Eduardo Tv nasce a Napoli ma fa leva sulla forza della provincia e in particolare della penisola sorrentina, lì dove nacque proprio Canale 21, rilevando le frequenze di un canale locale. Sorrentino d’adozione è Salvatore Piedimonte, tra i più attivi nella nascita prima e oggi nella programmazione dell’emittente. Che guarda al Sud che si va sempre più svuotando: «Non è una notizia – afferma – ma una logica conseguenza dell’inattività di una dirigenza meridionale inesistente. I miei figli studiano e vivono a Milano. E devo dire che rappresentano benissimo la Napoli che noi ‘facciamo vedere’ in televisione, ovvero la migliore risposta a tutti quei luoghi comuni che ormai siamo costretti a sopportare quotidianamente».
«E mentre i grandi gruppi televisivi si alleano per la formazione di una televisione europea – gli fa eco Pino Ecuba – noi qui non siamo in grado di creare una televisione del Sud a carattere nazionale che possa portare in giro il pensiero libero e sano del meridione. Per la verità – prosegue con amarezza – non siamo nemmeno in grado di proteggere le nostre produzioni, la nostra musica; l’immagine del Mezzogiorno deve essere quella che fuoriesce puntualmente dalle tantissime fiction ‘dedicate’ a mafia, camorra, ndrangheta».
In questi anni Eduardo Tv (il nome dell’emittente è una dedica al grande De Filippo) ha realizzato programmi come Quo Vadis, dedicato alla crisi dei valori, e format come “Napoli è” visto in giro per il mondo, dall’Australia alla Nuova Zelanda passando per le Americhe: «Ci siamo occupati di recuperare parte dell’archivio storico di Canale 21 e per questo ringrazieremo sempre il nostro editore Paolo Torino, che ha creduto fortemente nel progetto. Siamo arrivati a mettere insieme 40 anni di storia della città. E lo faremo ancora perché riteniamo, come dice il produttore cinematografico Angelo Curti, fondatore e presidente di Teatri Uniti con Mario Martone e oggi con Toni Servillo e Paolo Sorrentino, che sia una ricchezza infinita da custodire e tutelare».
Per il futuro, proprio in questi giorni è finita la registrazione de “L’avvocato Rinaldi”, una mini-fiction di cinque puntate intrisa di umanità, cultura e napoletanità. Presto sarà in onda poi un nuovo format tutto da scoprire: “Letto da noi”, dedicato ad attualità e cultura, sempre con l’occhio attento alla gente del Sud. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino