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Catello Maresca ad Aversa, Franco Silvestro per la Camera a Torre del Greco, Stefano Caldoro per il Senato a Napoli e, per Palazzo Madama, anche Gianluca Cantalamessa potrebbe correre a Torre del Greco. È iniziato il rally anche nel centrodestra per l'assegnazione dei collegi in Campania. La notizia positiva, almeno in casa Forza Italia, è che tra gli intricati meccanismi del rosatellum, Berlusconi possa decidere di correre in un solo collegio proporzionale del Senato liberando così un po' di spazi ai dirigenti locali. L'idea iniziale del Cavaliere era presentarsi come capolista davanti alla Bernini in Campania 1 e dietro la Bernini in Campania 2. La novità di giornata, anche per equilibri di coalizione in altre regioni, è che Berlusconi potrebbe rinunciare al secondo listino liberando così un posto più certo per un altro uomo nella logica dell'alternanza.
Il primo favorito potrebbe essere il coordinatore regionale uscente Domenico De Siano, che potrebbe essere inserito come terzo nel proporzionale di Campania 1 del Senato dietro Berlusconi e Annamaria Bernini e, poi, come secondo nel listino di Campania 2 alle spalle sempre di Bernini. Un seggio quasi certo per l'uscente deputato ischitano. L'altra novità è che il posto alle spalle di Berlusconi in Campania 1 potrebbe anche essere assegnato ad un'altra big, Stefania Craxi: se ne discute ai tavoli nazionali nell'ottica delle compensazioni. Si va via via componendo il quadro delle candidature anche nel centrodestra, anche se la guerra intestina in seguito al taglio dei parlamentari è forte tanto all'interno dei partiti che tra alleati di coalizione.
Spunta, nel mare magnum delle indiscrezioni dell'ultima ora, pure l'idea di Giorgia Meloni di candidare Giacomo Mancini junior. Profilo assai particolare quello di Mancini, già deputato dell'Ulivo e poi del Pdl di Berlusconi tra il 2001 e il 2009. Mancini è nipote e bisnipote d'arte perché suo nonno fu sindaco di Cosenza, mentre il suo bisnonno, Pietro, fu un esponente di primo piano del Partito socialista e mandato al confino per il suo impegno antifascista. Nel 2009, Mancini si candidò alle elezioni europee incassando ben 60mila preferenze, pur non risultando eletto. Ora il suo nome, dopo tanto girovagare tra destra e sinistra ma con un chiaro segno antifascista, è uno di quelli sul tavolo della leader di Fdi per un seggio in Campania o in Calabria. L'idea di Meloni è infatti mettere in piedi una folta pattuglia di dirigenti e militanti del partito (è stata richiesta la disponibilità ad una candidatura praticamente a tutti i consiglieri regionali), ma soprattutto trovare candidati che arrivano dalla società civile. Dopo anni di assenza dalla politica, Mancini è uno dei profili al vaglio, così come si attende sempre una risposta del direttore del Tg2, il napoletano Gennaro Sangiuliano, che potrebbe guidare il listino di Fdi del Senato.
Alacre anche il lavoro di Fulvio Martusciello in Forza Italia. L'idea è offrire la possibilità di lottare per un seggio ai suoi due consiglieri regionali Stefano Caldoro e Annarita Patriarca.
Il Mattino