Elezioni amministrative a Pomigliano, verso il patto tra Pd e cinquestelle

Elezioni amministrative a Pomigliano, verso il patto tra Pd e cinquestelle
Potrebbe produrre una eco deflagrante l'alleanza alle elezioni comunali di Pomigliano tra il M5s il Pd, non fosse altro perchè parliamo della città di Luigi Di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Potrebbe produrre una eco deflagrante l'alleanza alle elezioni comunali di Pomigliano tra il M5s il Pd, non fosse altro perchè parliamo della città di Luigi Di Maio. Intanto proprio in questa direzione si registrano novità. Due in particolare: venerdì sera i pentastellati hanno incontrato nella loro sede la delegazione trattante del Pd e ieri mattina l'M5S ha fatto affiggere un manifesto attraverso cui ha annunciato di aprire a «tutte le forze politiche sane della città». Ed è un'apertura molto importante se si considera che fino all'altro ieri sembrava che i Cinque Stelle fossero ormai avviati a correre anche questa volta senza partiti alleati.


LEGGI ANCHE Stati Generali, gli industriali restano in trincea

Durante l'incontro di venerdì sera gli stessi militanti dell'M5S hanno parlato di «strappo alla regola per Pomigliano». È trapelata anche l'indiscrezione secondo la quale i pentastellati avrebbero tolto la pregiudiziale di un Pd senza simbolo. Insomma, i democrat saranno considerati alleati alla pari come del resto le compagini civiche, ambientaliste e non solo, che già stanno dialogando per un nuovo centrosinistra caratterizzato da un eventuale patto M5S-Pd.

La scelta di aprire ai partiti è stata ribadita ieri da Dario De Falco, 35 anni, ex capo della segreteria politica di Luigi Di Maio quando questi era vicepresidente del Consiglio, ora consigliere per le questioni istituzionali del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, consigliere comunale e da più parti indicato come il prossimo candidato a sindaco di Pomigliano in grado di conquistare il timone della città delle fabbriche. «Il M5s non è un'isola - ha subito dichiarato De Falco - Dobbiamo creare una coalizione politica e civica capace di ridare speranza di giustizia e sviluppo».

LEGGI ANCHE Taglio Iva, altolà di Pd e Renzi

Pomigliano è da dieci anni nelle mani di Raffaele Russo, sindaco di una maggioranza di centrodestra. Russo, non potendosi candidare a sindaco per il terzo mandato, si candiderà al consiglio comunale con una coalizione civica per il momento composta da sette liste che nei prossimi giorni esprimeranno una rosa di candidati a sindaco. Intanto sulla possibile alleanza tra Pd e M5S il sindaco uscente è pungente. «Se la coalizione civica - commenta - dovrà combattere contro il Pd e il M5s alleati o da soli per noi non cambierà proprio niente. La base del Pd mal tollera i Cinque Stelle. Da parte mia mi augurerei quest'incontro, quest'alleanza, perché renderebbe ancora più semplice e più facile la strada della vittoria della coalizione civica».

Dal fronte avversario De Falco ha chiarito che «le alleanze si fanno sulla base di temi condivisi per il bene della città, come la questione dell'allarme ambientale, della crisi industriale, della mancanza di lavoro, della legalità» e che «oggi oltre ai raggruppamenti civici bisogna aprirsi alle persone di valore e ai soggetti politici in grado di lavorare per il bene di tutti: si tratta di capire se ci siano temi e sensibilità condivisibili». De Falco ha lanciato un appello a superare «gli steccati ideologici del passato e i pregiudizi per mettere insieme le migliori risorse di Pomigliano capaci di rilanciare un territorio duramente provato dal Covid 19».


C'è però da chiedersi se quest'apertura del M5S sia stata «benedetta» a Roma. «La questione Pomigliano è dei pomiglianesi - ha replicato De Falco - le interlocuzioni si faranno qui ed è qui che si discuterà. Non si possono calare le cose dall'alto, sarebbero operazioni malriuscite». De Falco ha espresso un rammarico. «In questi dieci anni di Raffaele Russo ha spiegato non è stata data la possibilità al Movimento, sia pure all'opposizione, di dare un contributo alla città approfittando della nostra presenza al governo nazionale dalla primavera 2018. Non ci è stata data nessuna possibilità dal sindaco, una persona chiusa nelle sue idee, nel suo mondo, nella sua coalizione: ci ha precluso ogni nostra iniziativa. Per noi quindi è un obbligo morale governare Pomigliano perché della sinergia che creeremo qui beneficeranno i pomiglianesi e il governo nazionale, che interagirà con questo territorio in modo concreto e proficuo per il rilancio».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino