Elezioni comunali a Napoli, è scontro Pd-De Luca sul candidato civico: via alla resa dei conti

Elezioni comunali a Napoli, è scontro Pd-De Luca sul candidato civico: via alla resa dei conti
«Siamo al frontale tra noi e la Regione» raccontano dal Pd metropolitano. Il segretario è il giovane Marco Sarracino capitano di una squadra con tanti giovani...

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«Siamo al frontale tra noi e la Regione» raccontano dal Pd metropolitano. Il segretario è il giovane Marco Sarracino capitano di una squadra con tanti giovani come lui a iniziare da Valerio Di Pietro - il coordinatore della segreteria - oppure Salvatore Nazzareno Pecoraro o Marzia Del Vaglio. «Mai detto no a Roberto Fico, siamo alla ricerca di un candidato autorevole che possa guidare la nuova fase di ricostruzione della città» fanno sapere invece dall'ente presieduto da Vincenzo De Luca cercando di dissimulare uno scontro vero che è pienamente in atto sul nome del candidato sindaco per la capitale del sud. Perché De Luca ci sta provando a piazzare la zampata, «il civico dalle spalle larghe». Soprattutto dopo che è fallito l'ultimo pressing su Gaetano Manfredi, l'ex ministro ed ex rettore, un tecnico di area dem che ha detto ancora una volta no alla corsa per la fascia tricolore. Una «indisponibilità» difficile da digerire perché Manfredi avrebbe messo d'accordo tutti non solo nel Pd. I dem allora non si scostano di un millimetro: fuori dai giochi Manfredi hanno in mano - così sostengono - due nomi veri della politica uno appunto è Fico il numero degli alleati pentastellati, l'altro il neosottosegretario agli affari con la Ue ed ex ministro con la stessa delega Enzo Amendola, un piddino in purezza. Entrambi sembrano due obiettivi difficili da centrare ma non impossibili soprattutto se si ritrova l'unità. Qual è la verità sul futuro candidato sindaco di Napoli? Chi lo deciderà? Via Santa Brigida e via Santa Lucia - dove hanno sede il Pd metropolitano e la Regione - distano un chilometro, mille metri che procedendo lentamente a piedi in questo anticipo di primavera si possono percorrere in una decina di minuti. Eppure il dialogo è fatto a colpi di comunicati e di minacce velate, di passi in avanti e di bluff da consumati pokeristi. Tant'è, il vertice dove verrà ufficialmente decretata la guerra o viceversa una regia per trovare una strada da percorrere assieme, si terrà tra 24 ore presumibilmente nella sede dei dem.

Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione e uomo forte del governatore, capitano a sua volta della grosse coalition che ha portato De Luca al bis in Regione da un lato, dall'altro Sarracino e i suoi cioè l'alleanza nata con il governo Conte e che è in vita anche sotto la stella di Mario Draghi, vale a dire Pd più M5S, più Leu. Gruppi che si sono federati in Parlamento. Nella sostanza Sarracino si mette comodo nella linea dettata dal segretario Nicola Zingaretti. Pochi avrebbero scommesso sulla presenza al tavolo di domani dei grillini, invece passate le brame adolescenziali i pentastellati stanno badando al sodo. Al tavolo ci saranno Gilda Sportiello - deputata - e un altro paio di grillini per conto del M5S.

Si discuterà quindi dell'alleanza larga e su come farla funzionare. A partire dal dialogo che il futuro sindaco dovrà avere con la Regione, un dialogo paritario tra due Istituzioni che devono avere rispetto l'una dell'altra, senza nessuno sottomesso, ma dialogo deve essere senza se e senza ma. L'elemento di novità sono i Cinquestelle e non solo perché saranno seduti al tavolo, ma perché il loro nuovo capo politico sarà con ogni probabilità l'ex premier Giuseppe Conte. E tra lui e De Luca le divergenze di vedute sulla gestione della pandemia e su molto altro non sono mancate. L'intreccio tra Napoli e Roma è indissolubile, l'ultima curva in questo senso è l'assemblea del Pd nazionale che si terrà a metà mese. 

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Il Mattino