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Mentre i partiti litigano, e cercano sponde in ogni dove per individuare un candidato capace di rappresentare le esigenze della città e dei napoletani, e magari anche vincente, c'è una campagna elettorale che sembra essere già entrata nel vivo. Dove l'avversario o presunto tale - perché gli unici due candidati in campo ufficialmente sono Antonio Bassolino e Alessandra Clemente - viene marcato stretto, pizzicato e dove si punta sulle contraddizioni e si gioca anche e molto sulla provocazione. Si va molto sul personale e non si sa mai in questi casi dove si va a sbattere. Nella sostanza, non si parla di politica in senso compiuto ma di una specie di strategia della tensione. Può essere inquadrato così il botta e risposta tra Riccardo Marone - ex sindaco e uomo di punta del rinascimento bassoliniano - e Catello Maresca. Il pm anticamorra che è attratto dalla possibilità di scendere in campo quale candidato civico. In questa chiave Maresca è molto sollecitato da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Marone - avvocato di grande fama - cosa contesta a Maresca? Basta andare sulla sua pagina fb per capire che aria tira.
E allora come stanno le cose rispetto a Maresca magistrato molto impegnato nella lotta ai clan? Dal suo entourage fanno sapere che «spende da anni il suo tempo libero per andare nelle scuole e nelle associazioni a parlare con giovani e cittadini di legalità, senza sottrarre tempo al suo lavoro che svolge da sempre in maniera lineare, corretta servendo il Paese con onore e disciplina. Chiunque mette in dubbio tutto questo può essere chiamato a risponderne nelle sedi opportune. Queste illazioni qualificano chi le mette in circolazione». Insomma Maresca è un uomo «delle Istituzioni» e afferma fortemente questo principio. Ma resta al centro di un altro attacco che arriva ancora dal sindaco Luigi de Magistris, suo ex collega: «Non esiste nella storia della Repubblica italiana che un magistrato sia candidato forse a sua insaputa. Da noi Catello Maresca la mattina va a lavorare in Procura, poi fa incontri elettorali. Tutti sanno che è candidato, ma ufficialmente non lo è. Credo che questa sia una cosa assolutamente inconcepibile, non si dovrebbe nemmeno pensare». Il sindaco chiarisce ancora: «Un magistrato della Procura fa incontri con la toga addosso come potenziale candidato, però non annuncia la candidatura perché altrimenti si aprirebbe una pratica sicuramente di trasferimento, infatti il Csm ha detto che non c'è materia da contendere perché non è candidato, ma tutti sappiamo che sta facendo decine e decine di incontri».
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