Elezioni comunali a Napoli, il Pd accelera: pronti a lanciare Manfredi come candidato sindaco

Elezioni comunali a Napoli, il Pd accelera: pronti a lanciare Manfredi come candidato sindaco
Quante cose sono successe in una domenica calda, caldissima primo anticipo d’estate nel mondo della politica. E l’epicentro della battaglia per decidere il candidato...

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Quante cose sono successe in una domenica calda, caldissima primo anticipo d’estate nel mondo della politica. E l’epicentro della battaglia per decidere il candidato sindaco di Napoli è Roma. Certo, tutti nel Pd sostengono «che no, le sorti della capitale del sud si decidono a Napoli» e c’è da crederci. Ma non può essere solo un caso quanto successo ieri. Infatti appena è stata ufficializzata la mancata alleanza tra Pd e M5S nella Capitale almeno al primo turno tutto si è messo a posto anche a Napoli. A Roma Roberto Gualtieri, l’ex ministro, parteciperà alle primarie di coalizione del centrosinistra: se vince sfiderà l’uscente Virginia Raggi. In quei minuti di metà pomeriggio in tivvù il governatore Vincenzo De Luca - chissà se bluffava o faceva sul serio - rilancia le primarie anche a Napoli disturbato dall’ipotesi Roberto Fico candidato per i grillini. Pur trattandosi di una figura di alto profilo istituzionale, si tratta del presidente della Camera. In questo ingorgo di informazioni e stilettate dal Pd napoletano guidato da Marco Sarracino e dalla sua segreteria allargata arriva l’input che sì su Gaetano Manfredi, l’ex ministro, «c’è l’accelerata decisiva per candidarlo a sindaco». 

Non è ancora tutto a posto, ma i tasselli stanno andando nella direzione della composizione del complicato puzzle. Con Napoli che dovrebbe essere a questo punto l’unica grande città ad andare al voto con un’alleanza progressista con dentro il M5S. Non è accaduto a Roma, non accadrà a Bologna e Torino dove si va alle primarie. Non accadrà a Milano dove l’uscente primo cittadino Sala ha già annunciato che lì «non se ne parla di coalizione con i grillini». Napoli è l’eccezione, basterà per confermare la regola che alle politiche poi dem e grillini andranno assieme? E come va a finire con la terza carica dello Stato che culla ancora il sogno di guidare la sua città? A oggi - malgrado i sondaggi che lo danno alla pari con l’ex ministro Gaetano Manfredi - la sensazione è che quest’ultimo abbia un margine di vantaggio dovuto proprio al fatto che a Roma il Pd non ha ottenuto quello che voleva: la candidatura unitaria di un dem al posto della Raggi. Disposti persino a sacrificare la Regione chiedendo all’ex segretario Nicola Zingaretti di candidarsi. Difficile in questo quadro immaginare che si possa dare spazio a un grillino qui a Napoli. Anche perché su Fico pesa la responsabilità istituzionale di essere presidente della Camera e lasciare quella poltrona in questo momento non è facile. Siamo in piena pandemia e con un governo di unità nazionale per battere il virus e alla vigilia del semestre bianco del Quirinale. Questo Parlamento dovrà eleggere il successore di Sergio Mattarella a fine gennaio. Non esattamente il massimo per chiedere ai deputati di eleggere un nuovo presidente. Ma Fico è sinceramente innamorato della sua città e indossare quella fascia tricolore resta il suo sogno. 

Si arriva così al colpo di acceleratore su Manfredi che negli ultimi sette giorni è stato al centro delle solite dispute interne alla coalizione composta - giova ricordarlo ancora - dalla bellezza di 24 liste. Sarracino domani dovrebbe iniziare - il condizionale è d’obbligo - un percorso di incontro con i 24 rappresentanti delle liste per chiudere poi il documento politico e tra metà settimana e venerdì arrivare a ad annunciare il prescelto per la candidatura a sindaco. In mezzo il segretario ha un appuntamento a Roma, al Nazareno, perché alla fine a candidare Manfredi o Fico saranno Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, e Giuseppe Conte l’ex premier ora capo politico in pectore del M5S. Proprio loro due che ieri hanno incitato uno Gualtieri e l’altro la Raggi a Roma da sinceri avversari e che invece nei prossimi giorni a Napoli potrebbero assieme tifare per lo stesso candidato. 

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Il Mattino