De Magistris, strappo con Varoufakis: «Abbiamo idee diverse»

De Magistris, strappo con Varoufakis: «Abbiamo idee diverse»
Tra gli arancioni di demA e Diem25 di Yanis Varoufakis torna il gelo con la prospettiva di un'alleanza per le Europee di maggio assai difficile. «L'accordo non...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tra gli arancioni di demA e Diem25 di Yanis Varoufakis torna il gelo con la prospettiva di un'alleanza per le Europee di maggio assai difficile. «L'accordo non è ancora chiuso, si sta discutendo. E noi ci staremo solo alle condizioni di coerenza programmatica poste nel documento che Diem25 ha messo sul tavolo». Questa la posizione della formazione politica dell'ex ministro delle finanze greche al termine del vertice tenutosi ieri a Napoli nella sede di demA coordinato dall'assessore arancione Carmine Piscopo. Non c'erano i due protagonisti principali - il sindaco Luigi de Magistris e lo stesso Varoufakis - però il tavolo doveva essere decisorio e così non è stato.

 
Detto in maniera molto semplice il problema è la leadership - e questo nonostante Varouafakis e il sindaco si candideranno in Grecia e in Italia - per Diem25, la cui idea è una lista transnazionale, esiste solo Varoufakis, per gli arancioni c'è anche e soprattutto de Magistris. E poi altre differenze ci anche sui temi delle alleanze e del programma. «Negli ultimi mesi - si legge in un documento di Diem25 - abbiamo preso parte a diversi tentativi di costruire una coalizione più ampia. Abbiamo accettato di non utilizzare il nostro nome, di non imporre leadership e di sviluppare nuovi simboli elettorali. Ma non possiamo rinunciare alla coerenza programmatica e alla dimensione transnazionale». Enrico Panini, segretario di demA replica così: «Ci sarà l'alleanza con Diem25? Noi ci presenteremo alle europee e siamo promotori di un fronte unitario, poi ognuno valuterà come comportarsi». Questo lo stato dell'arte con una frattura che sembra difficile da ricomporre vista l'unica convergenza reale che tra arancioni e greci è quella sull'Europa, esigenza imprescindibile, e il cambiamento della stessa che passa per la «lotta ai sovranismi». Va detto che in nome di questa teoria - un paio di settimane fa - Diem25 e demA hanno sfilato insieme a Berlino per l'European Spring. Sembrava il riallacciarsi di un dialogo. Poi la nuova rottura di queste ore.

A sparigliare ancora di più la già ingarbugliata situazione si è messo di mezzo un altro greco, Alexis Tsipras, vecchio nemico politico di Varouafakis, leader di Syriza e de «L'Altra Europa» che a Strasburgo già ha piazzato tre parlamentari italiani iscritti al gruppo di sinistra unita. Lista che ha già superato lo sbarramento - dunque - nel 2014 e porta in dote un più 4% alle speranze di de Magistris e soci: «Siamo impegnati - scrivono gli esponenti de L'Altra Europa - nella costruzione di una lista unitaria guidata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris, i cui eletti si collochino nel Gue/Ngl (acronimo che sta per Sinistra europea e Sinistra verde nordica, ndr) con una positiva relazione con il partito della Sinistra europea. È necessario quindi che si definisca senza ambiguità il suo profilo programmatico e si acceleri la sua entrata in campo». Un esplicito invito a de Magistris alla candidatura. Se a questo si aggiunge che Tsipras in Italia ha una forte affinità anche con Landini, neoeletto segretario generale della Cgil, esattamente come il sindaco, e che anche Potere al Popolo ha fatto il suo endorsement formale, l'ex pm partirebbe per la sua avventura alla riconquista di un seggio a Strasburgo con basi non trascurabili. In Italia il progetto arancione ha avuto altre adesioni, come quella di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana e di Rifondazione comunista.


In questo contesto gli arancioni stanno già pensando al nome della loro lista la cui caratteristica principale sarà quella di un contenitore dove non ci saranno sigle di partiti. Dovrebbe chiamarsi Unità popolare o Unione popolare, insomma de Magistris si sta portando avanti con il lavoro. Certo, il sindaco non ha sciolto ancora del tutto il dubbio della sua candidatura a Strasburgo e i tempi sono abbastanza stretti, tuttavia «la chiamata di popolo», come spesso racconta de Magistris quando si tratta di candidature, è arrivata e si tratta del suo mondo composto soprattutto da movimenti, comitati, associazioni, centri sociali, con i quali il rapporto è consolidato anche al Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino