«Nel primo trimestre 2019, in Campania, hanno chiuso 137 imprese al giorno». Un dato allarmante (secondo le stime diffuse da Unioncamere-InfoCamere) lanciato...
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«Negli ultimi giorni la Campania è precipitata in una spirale di crisi industriali e licenziamenti. Una situazione drammatica che va a rendere ancor più grave un panorama già pieno di vertenze, chiusure e ore di cassa integrazione – ha sottolineato Gianluca Daniele -. Non a caso il 18 giugno si è tenuto un Consiglio regionale monotematico sulle crisi industriali in Campania e in cui abbiamo richiesto un tavolo permanente sulle crisi presso il Ministero del Lavoro. È ormai innegabile che ci troviamo in questa situazione anche a causa delle scelte scellerate del governo centrale e dell’assenza totale di politiche industriali. Fino a poco fa l’obiettivo principale era quello di portare lavoro al sud, costruendo nuove opportunità e il Piano Lavoro della Regione Campania è stato pensato proprio su questa necessità, oggi, invece, ci troviamo soprattutto a dover tutelare il lavoro che c’è e che, poco alla volta, ci sta sfuggendo di mano. Come istituzioni - ha concluso il consigliere regionale Pd - non possiamo stare a guardare e dobbiamo, tutti insieme, lavorare affinché la nostra terra non venga più martoriata e riesca a risollevarsi dalla crisi in cui è stata gettata».
Damiano ha invece acceso i riflettori sugli ultimi dati allarmanti diffusi da Unioncamere-InfoCamere. «La situazione della crisi industriale e dell’occupazione in Campania è inequivocabile – ha spiegato Damiano -. Nei primi tre mesi del 2019, in Campania, hanno chiuso 137 imprese al giorno, di cui poco più di 19 individuate come artigiane. Questi numeri presentano un saldo negativo, nel rapporto tra aperture e cessazioni di attività, pari a 1.474 unità. Si tratta di una situazione che contrasta duramente con la narrativa governativa sull'occupazione e si sposa invece, con coerenza, con la quantità di crisi industriali irrisolte che giacciono presso il Mise. Quello della Campania è un tassello preoccupante della situazione critica della produzione e, perciò, dell’occupazione reale nel nostro Paese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino