Il bacio di un amico che l'aveva tradito aveva aperto la strada ai killer del clan Gionta, in trasferta per conto degli alleati dei Birra-Iacomino per punire i rivali degli...
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Un agguato ricostruito in ogni minimo dettaglio dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, coordinati dall'allora magistrato dell'Antimafia Pierpaolo Filippelli (oggi procuratore aggiunto a Torre Annunziata), che hanno condotto indagini accurate fin dalle prime ore, che portarono all'arresto del «traditore» e, grazie alle conferme dei collaboratori di giustizia, anche di tutti i partecipanti all'organizzazione di quell'omicidio di camorra. Pinto, che spacciava per conto degli Ascione-Papale, era già sfuggito ad un altro agguato. Per ucciderlo, i Birra-Iacomino usarono l'escamotage dell'amico traditore, che baciò la vittima, con un piede impedì la chiusura della porta mentre usciva da casa della vittima designata e diede il via libera ai killer dei Gionta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino