Napoli chiama, Milano risponde picche. Napoli ci prova, Milano boccia in modo vistoso. Sono queste le indiscrezioni a proposito della valutazione delle prove scritte consegnate...
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Scrive Armando Rossi, vice Coordinatore dell'Organismo congressuale forense e Consigliere dell'ordine degli avvocati di Napoli: «Anche quest'anno, su ben 4195 candidati all'esame di Avvocato del Distretto della Corte di Appello di Napoli, sono stati ammessi soltanto 1407 praticanti Avvocati, pari al 33,5%. È un esame non meritocratico.
Bisognerebbe riformare nuovamente tale accesso, in modo sistematico, strutturale ed organico, partendo da tre direttrici. La prima riguarda l'ingresso alla facoltà di Giurisprudenza (con eventuale numero chiuso o altri tipi di sbarramento durante il corso di studi) e specializzazione per la professione di Avvocato magari nell'ultimo biennio). La seconda relativa all'accesso all'esame di Avvocato, a cui dovrebbe accedere solo chi abbia svolto una pratica effettiva e non fittizia, grazie ad una verifica dei coa intermedia durante lo svolgimento del praticantato. La terza riguarda lo svolgimento dell'esame di Avvocato che attualmente non è meritocratico: formare una commissione esaminatrice unica nazionale per evitare disparità di trattamento; strutturare le prove di esame per settori specifici di attività che saranno svolte successivamente». Ora l'attenzione si concentra sull'appuntamento in Commissione giustizia previsto per il 12 luglio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino