Nessun passo indietro sulla storia del prof Angelo Scala. La Procura di Napoli ci riprova e si rivolge al Tribunale del Riesame, per chiedere gli arresti domiciliari a carico del...
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Verifiche condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, agli ordini del colonnello Domenico Napolitano, agli atti è finita di recente anche la testimonianza resa da una studentessa: versione ritenuta utile a rafforzare l'inchiesta della Procura di Napoli. Ma qual è la posizione di Scala? Fin dalle primissime battute di questa vicenda, il docente ha parlato di un colossale equivoco, legato in particolare al linguaggio triviale utilizzato con alcuni alunni, un codice espressivo poco adatto ai rapporti tra docente e studenti, che potrebbe aver fornito una chiave di lettura errata rispetto ad alcuni episodi. Ma non è tutto. Scala ha anche insistito su un altro punto: «Nessuno dei miei alunni mi ha denunciato - ha spiegato al Mattino - non ho mai esercitato alcuna pressione, né ho mai offerto voti in cambio di sesso». Poi c'è un aspetto tecnico, procedurale, sul quale il docente ha espresso la sua perplessità, pur riconoscendo la correttezza dei titolari delle indagini: «Sono stato intercettato senza essere indagato, dopo aver fatto un esposto nel corso di un contenzioso legato a vicende accadute a Nocera inferiore. Hanno ascoltato per mesi la vita mia e dei miei più stretti congiunti senza che ci fosse neppure un'ipotesi investigativa nei miei confronti». Tocca ora al Riesame valutare l'istanza della Procura, mentre l'inchiesta «voti in cambio di sesso» passa al vaglio il racconto di una ex alunna.
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Il Mattino