Giovedi 4 aprile alle ore 14.30 presso l’Università Federico II in via Mezzocannone 16 avrà inizio il ciclo di seminari coordinati dal Prof. Giacomo di Gennaro...
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Maria Luisa Iavarone provocatoriamente dichiara: “più che logica welfaristica sarebbe più corretto parlare di logica welaffaristica considerato quanto frutta il business dell’esecuzione penale minorile esterna. Interessi economici che si mescolano ad interessi criminali; basti leggere le recenti inchieste giornalistiche (R.Capacchione per Fanpage) che vedono le comunità affidatarie di progetti di esecuzione penale minorile gestite da cooperative che fanno capo a familiari stretti di esponenti di spicco del clan dei Casalesi. Vaso di pandora scoperchiato seguendo la scia di storie di Instagram girate e postate dal compagno di stanza di Kekko “il nano” il ragazzino che il 18 dicembre del 2017 era nel gruppo degli accoltellatori di Arturo e che, all’epoca dei fatti, ospitato presso una di queste comunità, era in attesa di giudizio. Il giovane, per la sua condizione giudiziaria e per l’evidente pericolo di fuga di notizie e di inquinamento di prove dibattimentali, avrebbe dovuto essere sorvegliato e soprattutto tenuto lontano da cellulari, cosa che puntualmente non avvenne, proprio all’interno di una comunità singolarmente gestita da familiari stretti delle famiglie Schiavone e Zagaria”.
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Il Mattino