Napoli, ex Corte d'Appello nel degrado: «Facciamone un museo forense»

Napoli, ex Corte d'Appello nel degrado: «Facciamone un museo forense»
Faldoni, suppellettili, infissi divelti sono ciò che rimane negli ex uffici della Corte di Appello in via Tribunali. All’interno dell’Ospedale della Pace...

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Faldoni, suppellettili, infissi divelti sono ciò che rimane negli ex uffici della Corte di Appello in via Tribunali. All’interno dell’Ospedale della Pace c’è un vero e proprio monumento al degrado. Dismessi oltre trent’anni fa, per il trasferimento della cittadella giudiziaria al Centro direzionale, quegli ambienti sono rimasti abbandonati a se stessi. Un lungo corridoio per accedere agli uffici al piano ammezzato, che è ricoperto da sterpaglie e, nei sotterranei, quelle che un tempo furono le celle che accoglievano gli imputati prima di entrare in aula. Una cartolina del degrado insomma che, paradossalmente, è inserita in una struttura di origini antichissime (risale al ‘500) di proprietà della Regione. 

«Com’è possibile che questo sito sia inserito nei circuiti turistici per chi viene a visitare il centro storico?», si domanda Armando Simeone, consigliere neo eletto alla IV Municipalità. Un luogo meraviglioso che affaccia peraltro su un antico chiostro interamente nascosto dalla vegetazione e dunque inaccessibile.

«Un luogo che fa parte del patrimonio Unesco - ricorda Simeone - che fino agli anni ’80 ospitava i processi del giudice di sorveglianza e della undicesima sezionale penale. Adesso versa nel degrado e non è certamente in sicurezza, ma non si comprende perché poi questi spazi vengano assegnati periodicamente in comodato d’uso a troupe cinematografiche e televisive. Ci chiediamo dunque: sono a norma o no?».

L’idea di un museo forense dove sia ricordata la storia giudiziaria della città è la proposta del consigliere, che aggiunge: «La politica ora faccia la sua parte, recuperando l’edificio e rendendolo fruibile per scolaresche e turisti in un’area dove ci sono, tra i tanti siti di interesse storico, Castel Capuano e una piazza intitolata ad Enrico De Nicola».

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Il Mattino