NAPOLI - Per Arturo Scotto, capogruppo di Sel alla Camera, l'omicidio di Luigi Galletta, compiuto venerdì scorso a Napoli, è «il più drammatico tra gli atti di violenza...
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«Abbiamo ancora vivide nella mente - afferma Scotto in una nota - le parole dei familiari di Luigi Galletta, il loro dolore, la sofferenza per aver perso un figlio e un fratello la cui unica colpa è stata quella di rispondere "no" a testa alta alla camorra che voleva ingaggiarlo per le sue abilità di meccanico. La loro scelta di donare i suoi organi affinché, attraverso di lui, altre persone possano vivere rende onore all'intera famiglia e alla memoria del giovane Luigi».
Secondo Scotto, «quanto sta avvenendo in questi giorni a Napoli è il segnale di un'evidente recrudescenza della violenza di stampo camorristico» e «allora - aggiunge Scotto - non possiamo rimanere immobili a guardare mentre la criminalità organizzata colpisce i suoi affiliati, i piccoli imprenditori e chi semplicemente si rifiuta di prendere parte a questo gioco maledetto. Il Governo ha il dovere di intervenire immediatamente, e per questo motivo ho presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno per chiedere maggiore efficacia nei controlli già in atto sul territorio, misure concrete ed adeguate per impedire che Napoli resti oggetto di continua violenza da parte della camorra e un rafforzamento, ma soprattutto un'accelerazione - conclude Scotto - per quanto riguarda il progetto Unesco di recupero e riqualificazione del centro storico di Napoli».
«Se un ragazzo di 21 anni è morto perché ha avuto il coraggio di dire no alla camorra, lo Stato deve dare un segnale forte della sua presenza ai cittadini.
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Il Mattino