Farmacia degli Incurabili, via al trasloco dei 500 vasi a San Martino

Farmacia degli Incurabili, via al trasloco dei 500 vasi a San Martino
I lavori nella Biblioteca dei Girolamini e il trasferimento dei vasi (oltre 500), degli arredi in legno e degli altri oggetti di pregio dalla Farmacia storica degli Incurabili,...

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I lavori nella Biblioteca dei Girolamini e il trasferimento dei vasi (oltre 500), degli arredi in legno e degli altri oggetti di pregio dalla Farmacia storica degli Incurabili, esaminati ieri nel vertice al ministero dei Beni culturali. C'è l'urgenza di rimuovere, nel più breve tempo, il materiale dal complesso monumentale a rischio crollo: il pavimento è spaccato per tutta la sua lunghezza. Ma, per procedere, occorre innanzitutto fotografare le opere di grandissimo valore, in modo da ricollocarle nello stesso posto al termine degli interventi di restauro. Ed «è possibile che il materiale venga accolto temporaneamente alla Certosa di San Martino», questa la novità comunicata dal Mibac, che puntualizza: «La decisione finale è stata avocata al livello centrale» e verrà presa nei prossimi giorni; mentre i costi di trasporto saranno a carico della Regione Campania, in quanto proprietaria - attraverso la Asl - della Farmacia. Dal canto suo, il commissario dell'azienda sanitaria, Ciro Verdoliva, spiega che una squadra ad hoc è impegnata ad affrontare le tante e diverse problematiche e provvedere alla messa in sicurezza della struttura nel giro di qualche settimana.

 
Alla riunione sono intervenuti il soprintendente Luciano Garella, la segretaria regionale del Mibac Maria Utili, e Anna Imponente, direttrice del Polo museale della Campania, con il direttore della Biblioteca dei Girolamini, Vito De Nicola. E il dialogo ricercato tra i principali protagonisti delle azioni di tutela di un patrimonio straordinario è il primo obiettivo raggiunto. Il successivo è «offrire soluzioni rapide alle due vicende». Per questo, il regista dell'operazione, Gino Famiglietti, direttore generale di Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibac, indica scadenze e linee guida precise. Le seguenti: «Per quanto riguarda i Girolamini, la decisione definitiva è stata rinviata al 29 aprile, ma è stato garantito fin d'ora che la Quadreria e la Biblioteca saranno aperte durante i lavori, previa autorizzazione della Procura», visto che il complesso resta parzialmente sotto sequestro. Comunica, ancora, il Mibac: «Nella riunione del 29 si procederà a un esame più accurato delle carte ma è stato già stabilito che l'intervento di prossimo avvio non prevede lavori di rilievo sulle parti monumentali, ma interventi di adeguamento funzionale e di rimodulazione delle addizioni adiacenti al secondo dopoguerra».

Altolà ad alberghi di lusso e non solo: «La stessa realizzazione di una foresteria per gli studiosi interessati alla consultazioni è, allo stato dell'arte, solo una mera ipotesi progettuale che non fa parte né dei lavori in corso né di quelli appaltati per la prossima consegna». Precisa il Mibac che «si tratta di una ipotesi suscettibile di ripensamento e comunque mai tradotta in progettazione esecutiva. Nel frattempo, anche per dare un segnale concreto alla città, la Quadreria aprirà regolarmente». Questa mattina. «Proprio per esprimere la volontà di consentirne la fruizione anche durante lo svolgimento dei lavori».


Girolamini, cantiere culturale. Si comincia alle 10.30 nella sala Ferrara, dove verrà presentata la programmazione delle attività per i prossimi due masi, maggio e giugno. Tra queste, un ciclo di conferenze organizzato in collaborazione con l'Università Federico II e dedicato al patrimonio storico artistico, libraio, archeologico e musicale del complesso. In più, verrà illustrato il nuovo itinerario di visita temporaneo, «studiato anche in previsione degli interventi di restauro e rifunzionalizzazione». Al via, dunque, i tour gratuiti, oggi senza prenotazione: il percorso si snoda tra chiostri e ambulacri della Biblioteca statale oratoriana, con le sue sale monumentali, e include il nuovo allestimento della Quadreria con la collezione antiquaria inserita in una unica narrazione. Il tutto è aperto al pubblico, fino a esaurimento posti, ma resta limitata la possibilità di accesso già nel prossimo futuro, a causa dei lavori che incombono e della carenza di personale in organico (in particolare, mancano i custodi e si cerca una soluzione coinvolgendo la Fondazione Banco Napoli). È probabile che la Biblioteca sia aperta due domeniche al mese e ogni mercoledì, in coincidenza con il ciclo di incontri promossi in sinergia con l'Ateneo partenopeo che ha istituito la scuola di alta formazione in Storia e filologia del manoscritto e del libro antico in questi spazi, a due passi dal Duomo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino