Napoli: farmaco anti-cancro da 80mila euro, una raccolta fondi per salvare Arturo

Napoli: farmaco anti-cancro da 80mila euro, una raccolta fondi per salvare Arturo
Una mobilitazione per aiutare Arturo Buonissimo, un giovane di 29 anni che combatte contro una complessa patologia, un carcinoma all'uretere, e che ha bisogno di un farmaco...

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Una mobilitazione per aiutare Arturo Buonissimo, un giovane di 29 anni che combatte contro una complessa patologia, un carcinoma all'uretere, e che ha bisogno di un farmaco costosissimo (ottantamila euro) per continuare la sua battaglia. Si chiama Avelumab il prodotto che può combattere il carcinoma metastatico. Attualmente sembra essere l'unica possibilità per aggredire la malattia, visto che Arturo ha dovuto sospendere la prolungata chemioterapia per i danni che stava provocando sul suo organismo. Il farmaco è rimborsato dal servizio sanitario nazionale solo per alcuni casi, quello di Arturo non rientra in alcuno di essi.


«Siamo giunti a questo medicinale dopo molte ricerche. Anche i medici ci hanno confermato che l'Avelumab potrebbe avere effetti positivi sul decorso della malattia, ma tutto deve avvenire privatamente. La cifra è esorbitante ed abbiamo bisogno d'aiuto» è l'appello della mamma di Arturo, Mariarosa. La gara di solidarietà è scattata dopo che un cugino del giovane ha dato vita a una raccolta fondi online tramite GoFundMe.com, «Una speranza per Arturo». Fino ad ora, solo attraverso questo portale, sono stati raccolti oltre seimila euro, ma si stanno moltiplicando le iniziative in sostegno. Parrocchie, associazioni di volontariato e culturali, professionisti stanno rispondendo all'appello. «Stiamo ricevendo attestati di solidarietà da parte di molte persone, soprattutto tanti giovani che si stanno impegnando a far conoscere la storia di Arturo - racconta con stupore mamma Mariarosa -. È incoraggiante vedere all'opera tanti ragazzi».

Una famiglia grande e molto unita è uno dei punti di forza su cui il giovane può contare. Accanto a lui, oltre alla mamma e alla moglie Carmela, sposata nel 2017, c'è un nucleo familiare che sta facendo di tutto per il proprio congiunto. Una manifestazione d'amore che non può lasciare indifferenti, soprattutto quando si apprende che la vita del giovane è stata segnata sin dalla nascita, per essere venuto alla luce con un solo rene funzionante. È nel 2015, però, con la scoperta di una malformazione all'uretere e la diagnosi di un carcinoma di terzo grado dopo un intervento, che inizia il vero e proprio calvario.


Un percorso durante il quale Arturo aveva anche accarezzato l'illusione di una guarigione definitiva; dopo un primo ciclo di chemioterapia, nello stesso anno della scoperta della patologia, sembrava tutto finito. Nonostante la necessità di sostituire ogni anno lo stent ureterale, Arturo per cinque anni è riuscito a vivere serenamente. Purtroppo non è riuscito a trovare un lavoro stabile, ma non ha mai smesso di provare a migliorare la sua posizione. Lo scorso febbraio, però, la malattia è tornata alla carica. «Carcinoma uroteliale solido, di alto grado G3, metastatico», la terribile diagnosi. In prima battuta la chemioterapia ha dato esito positivo, ma l'oncologo ne ha deciso la sospensione dopo aver appurato che il valore delle transaminasi era troppo alto ed il fegato in grave sofferenza. Attualmente il carcinoma è stabile; è proprio questa condizione, che non significa che la malattia sia debellata ma che è in agguato e rischia di aggredire l'organismo, che rende il farmaco necessario. L'Avelumab potrebbe aiutare Arturo a tenere sotto controllo la sua patologia. «Per questo motivo ho deciso di aprire questa raccolta fondi, con la speranza che ognuno di voi possa aiutare Arturo», è il messaggio del cugino.
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Il Mattino