Un treno fermo a San Giorgio a Cremano perché troppo pieno, qualche corsa soppressa per mancanza di materiale rotabile, ritardi e una linea interrotta per qualche minuto in...
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Ma il secondo giorno della fase 2 in Eav è andato decisamente meglio del primo, merito anche di alcuni accorgimenti che l'azienda ha provveduto ad adottare. Il principale di essi è stata la cosiddetta doppia composizione, cioè il raddoppio dei vagoni, da uno a due, in alcuni momenti della giornata. In questo modo il distanziamento è stato più agevole anche se, come spiega lo stesso presidente Eav Umberto De Gregorio, «fare il controllo all'interno dei treni e quando scendono i passeggeri è praticamente impossibile».
Il manager lancia anche un allarme: «Resta il tema di capire cosa succede dopo il 18 maggio quando tutte le attività commerciali riapriranno. Se l'offerta deve essere limitata al 25% di quella potenziale ci saranno problemi. Le linee flegree e vesuviane collegano quartieri popolari con il centro città. I pendolari sono lavoratori per la gran parte. Come faremo a rifiutare di portare migliaia di persone sui treni? L'offerta è limitata alla disponibilità reale di treni e bus». Mancano i treni, insomma, proprio come accadeva prima dell'emergenza sanitaria, tanto è vero che in Circumvesuviana tre corse sono state soppresse e altre hanno accumulato un considerevole ritardo.
Per un problema tecnico, poi, c'è stata un'interruzione di circa un'ora tra Sant'Anastasia e Cercola, mentre a San Giorgio a Cremano il convoglio è rimasto per diversi minuti fermo in stazione, in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine. Il treno, infatti, si era riempito troppo rispetto alle nuove misure imposte e in molti sono stati invitati a scendere, in attesa di un'altra corsa, arrivata dopo qualche minuto. In serata, infine, soppresse due corse anche sulla Cumana, da Torregaveta a Montesanto. Il servizio, insomma, sconta problemi antichi, che si intrecciano alle nuove difficoltà, anche se De Gregorio specifica: «Oggi nelle fasce critiche dei pendolari il servizio è già al 100%. La fascia di sosta del servizio verrà abolita nei prossimi giorni. Molti lavoratori verranno fatti rientrare dalla cassa integrazione. Ma tutto questo potrebbe non essere sufficiente». Anche i pendolari chiedono a gran voce il ripristino delle corse nelle fasce orarie dove ora non ci sono: «Ci vuole un servizio migliore, altrimenti nonostante la collaborazione degli utenti sarà sempre difficile rispettare le distanze», dice il portavoce dei comitati dei pendolari Enzo Ciniglio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino