La Regione concede ancora una settimana di lockdown, con il divieto di sbarco prorogato fino al 10 maggio ai non residenti a Capri, Ischia e Procida, ma in tutte e tre le isole...
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Preoccupazione e speranze a Ischia. «La stagione turistica è perduta. Anzi, non del tutto», sembra essere il mantra, qui dove il comparto cruciale, l'industria delle vacanze, annaspa tra i margini di una frattura decisionale e operativa, complessa e drammatica. «Lo Stato deve ripristinare immediatamente l'indennità di disoccupazione per i lavoratori stagionali fino al febbraio 2021», tuona il sindaco di Forio, Francesco del Deo, presidente dell'associazione nazionale dei 35 Comuni delle isole minori d'Italia. «Bisogna rimettere al centro il lavoro, non la finanza aggiunge Del Deo e l'Europa e le Regioni devono fare la propria parte. Ora serve una chiusura controllata, e protetta dal sussidio per i dipendenti, per arrivare pronti all'apertura della stagione 2021 con una sicurezza nettamente superiore». Non facile. Con la voce di Federalberghi e del presidente Luca D'Ambra, si fa strada l'idea che «bisogna riaprire adesso, come altrove, con garanzie forti e accorgimenti». C'è chi evidenzia «rischi alti» dello scenario, anche se si punta a una normalizzazione soft e graduale. In sintesi lo condividono gli interlocutori - senza una dichiarazione dello stato di crisi per il turismo e il sostegno del governo, non si esce dall'impasse. «Ma non dobbiamo fare affermano gli operatori - né di più né di meno del resto del paese, l'isola non cambia l'identità vacanziera. Certo, ci vuole il top della sicurezza, altrimenti si va allo scatafascio». Il settore dell'ospitalità chiede «chiarezza e uniformità nelle norme da seguire». Non è scontato. C'è la questione del cordone ombelicale con la terraferma, i trasporti marittimi: la «fase 2» slitta di una settimana. «Lo stop allo sbarco prorogato dalla Regione fino al 10 maggio rileva il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino - è un provvedimento suscettibile di variazione con la curva epidemiologica. Però non bisogna pensare solo all'esigenza sanitaria. C'è la tenuta dell'economia reale». Non è impossibile cavare il ragno dal buco, almeno sulle vie del mare. «Va scongiurato l'isolamento. Con le giuste cautele Ischia deve ripartire dal turismo di prossimità e dai proprietari di seconde case. Siamo pronti: garantiremo il distanziamento sociale a bordo, con la riduzione della stazza delle nostre unità», ricorda Salvatore Lauro, presidente di Volaviamare. «Trasporteremo precisa - meno utenti, in piena sicurezza. Abbiamo già inoltrato all'utenza l'invito ad acquistare online il biglietto, evitando assembramenti alle biglietterie». Il dramma è però dietro l'angolo. «La stagione 2020 - dice Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale - è compromessa. Solo con un sostanziale aiuto del governo per le attività e i lavoratori in difficoltà, si può iniziare a programmare la ripartenza per l'anno prossimo». Con un occhio rivolto oltre. «È fondamentale ricorda Di Scala - procedere all'istituzione del comune unico. La frammentazione territoriale ha mostrato tutti i suoi limiti nella fase emergenziale». All'orizzonte non c'è altra valutazione se non che «il turismo per noi è vitale - come puntualizza Giosi Ferrandino, europarlamentare - e ha necessità impellente di risposte. Capisco le difficoltà, ma chiedo alla Regione, che ha operato in modo encomiabile, uno sforzo ulteriore per sostenere le realtà turistiche come Ischia, nell'affrontare la ripartenza. Servono direttive chiare, immediatamente eseguibili, un impegno economico importante, sorretto anche dalle risorse messe a disposizione dall'Unione Europea». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino