Adesione totale per la serrata degli artigiani e dei commercianti di San Gregorio Armeno. Mentre in tutta la città ci si avviava verso una nuova fase dello sblockdown nella...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Fase 2 a Napoli, riaprono i negozi
Proprio l'azzeramento dei flussi turistici - salvo modifiche dal 3 giugno dovrebbe essere possibile riprendere a viaggiare - è tra le maggiori preoccupazioni degli artigiani. La quasi totalità del volume d'affari, infatti, è rappresentato dal turismo. In crisi anche l'indotto. Decine di bed and breakfast rischiano la chiusura, accompagnati dai numerosi bar e pizzerie della zona che proprio sui poderosi flussi turistici degli ultimi anni avevano basato la loro economia.
La scorsa settimana gli artigiani di San Gregorio Armeno avevano chiesto al governo procedure d'emergenza che tengano conto delle peculiarità di una strada dove sarà difficilissimo far rispettare le regole del distanziamento sociale. La proposta dell'associazione Corpo di Napoli che sta capitanando la protesta è di creare un circolo virtuoso e invogliare grandi marchi internazionali a investire per la sponsorizzazione della strada. Una adozione di tutti quei commercianti che, alle prese con bollette e fitti, rischiano di abbassare definitivamente le serrande. La protesta di San Gregorio Armeno andrà avanti a oltranza. In mancanza di un riscontro da Vincenzo De Luca, infatti, i pastorai non riapriranno le loro attività.
«Oggi abbiamo abbassato le serrande come forma di protesta - ha spiegato Gabriele Casillo dell'associazione Corpo di Napoli - ma questa protesta andrà avanti a oltranza fino a quando De Luca non deciderà di ricevere i rappresentanti degli artigiani. Noi non siamo attività commerciali comuni, facciamo parte di un pezzo di storia che va salvaguardato in ogni modo. Invece rischiamo di pagare un prezzo altissimo per il Coronavirus - prosegue - nell'indifferenza delle istituzioni. Il sindaco de Magistris si è impegnato a darci una mano ma finora non abbiamo ancora visto nulla di concreto. Abbiamo scritto al presidente Conte e al presidente della Repubblica Mattarella, salvare l'artigianato di San Gregorio Armeno significa salvare una tradizione secolare che ha fatto e continua a fare la fortuna della nostra città. Ci auguriamo - ha poi concluso Casillo - di essere ascoltati al più presto e di essere aiutati a sostenerci e a ripartire. Non chiediamo altro» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino