Contagio zero, la Campania a un passo dal traguardo ma scoppia il caso dei tamponi: è terzultima in Italia

Contagio zero, la Campania a un passo dal traguardo ma scoppia il caso dei tamponi: è terzultima in Italia
Campania a grandi falcate verso il contagio 0 ma scoppia il caso tamponi mentre ancora non si hanno certezze sull’annunciata attività di indagine epidemiologica...

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Campania a grandi falcate verso il contagio 0 ma scoppia il caso tamponi mentre ancora non si hanno certezze sull’annunciata attività di indagine epidemiologica basata sui test sierologici. Sono le luci e le ombre della Fase 2 che il territorio regionale sta attraversando in una condizione di relativa serenità visto che l’indice di propagazione dell’epidemia (R0) è intorno allo 0,4 laddove la media nazionale è attestata su 0,61. Secondo le proiezioni dell’Istituto nazionale sulla salute delle Regioni in Campania il contagio 0 non avverrà prima di domani, 9 maggio ma a questo punto è assai probabile che il traguardo si allontani.


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Il dato più confortante è comunque l’abbassamento del numero dei nuovi contagi. Il minimo storico è stato raggiunto lo scorso 6 maggio (9 nuovi casi registrati) ma l’andamento in discesa è fortemente consolidato da almeno due settimane. Ecco qualche utile raffronto: il primo aprile il numero giornaliero dei nuovi contagiati era pari a 225 contro i 15 del primo maggio. Il 30 aprile il numero totale dei contagiati dall’inizio dell’epidemia in Campania era pari a 4444 quasi raddoppiato, per esempio, rispetto ai 2231 registrato il 31 marzo. La «discesa» vera e propria è incominciata il 16 aprile (registrati 64 nuovi contagi) con una decrescita costante sebbene a tratti altalenante. Di contro, è aumentato il numero dei tamponi svolti: il dato complessivo, aggiornato a ieri sera, è pari a 105.399 mentre il numero dei nuovi contagi è salito a 21. Ecco perché resta la cautela: occorre verificare l’andamento nella Fase 2 prima di spargere ottimismo.

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Caso tamponi: qui la Campania fa un brusco passo indietro dal momento che il report della fondazione Gimbe, pubblicato ieri, pone la regione nell’ultima fascia in Italia (la fascia 5) e in valore assoluto la Campania al terzultimo posto in Italia per incidenza del numero di tamponi diagnostici eseguiti ogni 100mila abitanti: 25,3 per cento con una media al giorno nel periodo compreso tra il 22 aprile e il 6 maggio, di 2723. Un po’ poco rispetto ai numeri di Veneto e Friuli (regioni collocate in prima fascia con media tamponi al giorno per numero di abitanti, rispettivamente, di 166 e 157 contro appena 47 della Campania). Ma meno tamponi - rispetto ad altre zone del Paese - si fanno in tutto il Sud (ultima in classifica è la Puglia) sebbene poi, di contro, è proprio il Mezzogiorno l’area d’Italia a soffrire meno per l’epidemia. Ecco perché dall’unità di crisi regionale non sono molto preoccupati: facciamo i tamponi necessari - è la risposta - arriveremo nei prossimi giorni fino a 5mila al giorno.

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Si svuotano anche gli ospedali in Campania. A ieri i ricoverati con sintomi erano 415, 27 in terapia intensiva, 1697 in isolamento domiciliare per un totale di attualmente positivi pari a 2139. Si è anche arrestata la curva dei decessi: sono 379 a fronte di 2023 persone guarite. Cosa potrebbe accadere in Campania in caso di recrudescenza nella stessa Fase 2 dell’epidemia o di una seconda ondata in autunno? La disponibilità di posti letto in terapia intensiva e le crescenti competenze acquisite in tutto il comparto medico dal punto di vista dei protocolli terapeutici rappresentano certamente un’arma in più. In ogni caso, oggi in Campania ci sono 400 posti letto di terapia intensiva su 511 programmati, 258 di questi derivanti da riconversioni di strutture esistenti, 253 dalla realizzazione ex novo di posti di terapia intensiva. Questo numero è comprensivo anche dei 120 posti letto di terapia intensiva negli ospedali modulari del Mare a Napoli, del Ruggi di Salerno e del Sant’Anna e San Sebastiano a Caserta.

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Il vero nodo è rappresentato dai test sierologici per realizzare una mappatura epidemiologica connessa ai rischi del contagio. Su questo è l’Italia intera a stare in netto ritardo né per ora sono sufficienti le prime risultanze dell’indagine a campione su 150mila test realizzata in tutto il Paese (anche la Campania ha aderito) da Abbott su indicazione del commissario Domenico Arcuri. Si tratta della campagna nazionale validata dall’Iss. L’idea della Regione è quella di procedere a una mappatura a tappeto con almeno 300mila test sierologici sulla popolazione. Ma al momento non ci sono né un piano definitivo né le risorse.

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Il Mattino