Fdi, a Napoli boom di adesioni per la svolta di governo: «Noi classe dirigente»

Fdi, a Napoli boom di adesioni per la svolta di governo: «Noi classe dirigente»
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Fratelli d’Italia viaggia a vele spiegate. Grazie all’effetto valanga post voto, all’ombra del Vesuvio continua a cresce la pattuglia dei meloniani. Forti del risultato elettorale: 13,84 per cento tra Napoli e provincia e 21,14 per cento nel resto della regione - risultati mai ottenuti prima dal partito di Giorgia Meloni - le sirene di FdI si fanno sempre più seducenti. Pescando nella coalizione di centrodestra c’è chi è pronto a lasciare il proprio partito per approdare alla corte di Fdi. Il campo da gioco è sempre lo stesso, ma il vento comincia a soffiare in una nuova direzione.


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A strizzare l’occhio a Fdi c’è sicuramente Catello Maresca, capo dell’opposizione nell’assise cittadina e candidato sindaco del centrodestra alle scorse comunali. Non è passata inosservata la sua partecipazione, la scorsa settimana, al dibattito a porte chiuse tra Meloni e gli industriali napoletani a Palazzo Partanna. Un incontro al quale hanno preso parte soltanto i fedelissimi della presidente di Fdi. Un rapporto tormentato, quello tra Meloni e Maresca all’epoca della candidatura dell’ex pm. Il magistrato tentò in ogni modo di mettere il veto ai simboli dei partiti di centrodestra per mascherarli sotto la bandiera del suo progetto civico. Una decisione che rischiò di rompere gli equilibri alla vigilia della presentazione delle liste, tanto che Meloni si disse pronta a lanciare nella corsa a Palazzo San Giacomo il commissario cittadino, oggi eletto senatore, Sergio Rastrelli. Lo strappo fu ricucito, ma alla fine l’effetto domino sul caos liste fu devastante. Oggi il gruppo Maresca in Comune è composto soltanto da lui e dalla leghista Rosaria Borrelli, motivo per il quale si fa sempre più concreta l’ipotesi che il magistrato possa cercare una nuova collocazione politica, per ritagliarsi un futuro nell’attuale centrodestra. Ma Maresca non è l’unico che guarda con interesse al partito di Meloni. 


Basti pensare a Salvatore Guangi, che attualmente siede tra i banchi di Forza Italia nell’assemblea cittadina. Il vicepresidente del Consiglio comunale si porta dietro diverse delusioni: prima la candidatura nel 2020 alle Suppletive del Senato, quando fu mandato in guerra con le armi spuntate; poi l’elezione in Città metropolitana, ottenuta soltanto grazie al sostegno di alcuni amministratori locali a lui vicini, ma senza il supporto del partito (fu lo stesso Guangi a lanciare bordate verso i vertici di Fi all’indomani della tornata elettorale); infine le elezioni politiche, con il partito che gli aveva assicurato una candidatura, che alla fine non è mai arrivata. Guangi ha anche partecipato ad alcune iniziative elettorali dell’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, candidato all’uninominale Napoli-San Carlo all’Arena in quota Fdi. E pare che proprio grazie a Pecoraro abbia cominciato a flirtare con gli emissari di Giorgia Meloni.

Al momento non c’è ancora nulla di definito, ma la strada sembra ormai segnata. A questi si potrebbe aggiungere Giacomo Romano, sindaco di Brusciano, che potrebbe rientrare tra le forze fresche del partito. Poi un dato politico da non sottovalutare: dopo le elezioni in parlamento di Rastrelli e Michele Schiano di Visconti non si esclude un cambio di guardia al coordinamento provinciale e cittadino. E potrebbero entrare in gioco, nella nuova squadra, due ex presidenti della prima Municipalità (Chiaia-San Ferdinando-Posillipo), Fabio Chiosi e Francesco de Giovanni, che di recente hanno lasciato Forza Italia per Fdi.

 

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Il Mattino