La vera notizia è nascosta dentro la notizia «ufficiale». Giovedì la Federico II inaugurerà con un concerto una nuova laurea magistrale, quella in...
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Finora gli studi etnoantropologici e quelli etnomusicologici tralasciavano la canzone napoletana perché d’autore. Ma «Tammurriata nera» apre questioni rilevanti: «L’hanno scritta E.A. Mario e Nicolardi, ma è diventata materiale orale, ha trovato nuove strofette finali, appartiene a tutti ormai, non più solo agli autori. E, naturalmente, il discorso da un brano va allargato a un intero repertorio. Insomma, credo davvero, anche come presidente del Centro studi della canzone napoletana che dirigo nell’ambito delle iniziative della Fondazione Murolo, che questa sia l’occasione più propizia per iniziare un nuovo corso, scientifico, di studi intorno alla canzone napoletana, oltre che alla tradizione orale studiata da vari Leydi, Carpitella, Lomax, De Simone. I nostri studenti non dovrammo più andare a Roma, a Bologna, a Palermo per approfondire seriamente qualcosa che qui è nata, qui ha prosperato, da qui è partita per la conquista del mondo».
Per ora c’è l’appuntamento di giovedì, alle 17.30, nella chiesa dei santi Marcellino e Festo, con concerto «Gli stili della canzone napoletana» degli Acustico Napoletano (Emanuela Loffredo, Brunella Selo, Franco Castiglia, Antonio Murro, Francesco Matrone, Maurizio Pica). La scaletta, naturalmente, sarà interamente dedicata alla melodia partenopea classica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino