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Lettere e liti. Ricomincio dai libri: scoppia la polemica sulla kermesse culturale alla Galleria Principe. Lo scontro, in particolare, riguarda gli organizzatori dell'evento andato in scena da venerdì fino a ieri in Galleria - di proprietà comunale - e l'assessorato alla Cultura di Palazzo San Giacomo (la cui titolarità spetta al sindaco Manfredi). Dalle pagine de La Repubblica l'organizzatore della kermesse, lo scrittore Lorenzo Marone, aveva lamentato la mancanza di «sostegno» da parte dell'amministrazione. Arriva oggi la replica di Palazzo San Giacomo, che parla invece di un'«esenzione totale dal pagamento delle tassa relativa all'occupazione di suolo pubblico» negli spazi «di promozione culturale». La querelle dei libri, in sintesi, è servita.
Vista la scissione e i dissapori in corso tra gli editori partenopei, con la conseguente partizione dei festival culturali, allo stato attuale Napoli conta ben tre rassegne di libri, distribuite in location e stagioni diverse. Una premessa: la polemica su Ricomincio dai libri si colloca, infatti, in questo contesto culturale a oggi frastagliato in città, e si situa - naturalmente - anche nel confronto politico post-elettorale interno al centrosinistra. Quindi sfocia nella cronica crisi economica del Comune. «Anche stavolta - ha scritto Marone su La Repubblica dell'altro ieri - per organizzare tre giorni di incontri intorno ai libri, presso la Galleria Principe, con la presenza di autori di caratura nazionale, stand di editori locali e non, e visitatori che come sempre hanno riempito ogni spazio, anche quest'anno, dicevo, non solo non abbiamo ricevuto alcun sostegno dal Comune, ma abbiamo dovuto sborsare 6mila euro per l'occupazione del suolo pubblico. Pagamento immediato, altrimenti la manifestazione salta. Così ci è stato detto». La «delusione» di Marone «è doppia - scrive - perché c'è un'amministrazione che ho votato, e nelle quale credevo, e che invece dimostra ancora una volta perché oggi la sinistra, il Pd, in particolar modo, perde voti, non aiuta gli ultimi e non promuove la cultura».
La pratica è stata seguita dalla cabina di regia dell'assessorato alla Cultura (che, come detto, fa capo a Manfredi). Dagli uffici del Comune parlano di uno «sconto superiore al passato, di circa 14mila euro» rispetto ai «20mila» previsti per l'occupazione di quegli spazi in Galleria Principe. In ultimo, dal Municipio si replica anche sulla questione relativa al discorso politico: l'appartenenza a un partito piuttosto che a un altro - si osserva dagli uffici - non c'entra nulla con le pratiche amministrative che riguardano la presentazione di un progetto culturale.
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