Arrestato il terrorista algerino-napoletano: fu fermato dopo gli attentati dell'11 settembre

Arrestato il terrorista algerino-napoletano: fu fermato dopo gli attentati dell'11 settembre
Arresto a Foggia per terrorismo internazionale: un cittadino algerino, Yacine Gasry, è stato rintracciato e fermato dai Carabinieri del Ros nella stazione ferroviaria della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Arresto a Foggia per terrorismo internazionale: un cittadino algerino, Yacine Gasry, è stato rintracciato e fermato dai Carabinieri del Ros nella stazione ferroviaria della città in esecuzione di un provvedimento dell'Ufficio esecuzione penale della Procura generale di Napoli. L'uomo è stato condannato in via definitiva a quattro anni, nove mesi e 21 giorni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo internazionale. Secondo l'accusa, avrebbe fatto parte di una rete che forniva sostegno logistico a formazioni terroristiche algerine.




Gasry venne arrestato nel 2004, insieme ad altri stranieri, in seguito a indagini condotte dal Ros e coordinate dalla procura di Napoli dopo gli attentati dell'11 settembre. L'inchiesta riguardava una rete di supporto logistico del Fronte islamico di salvezza (Fis) algerino attiva in Italia tra le province di Napoli, Caserta, Vicenza e Milano. La rete - denominata Lounici, dal nome del leader, un algerino direttamente collegato ad elementi di spicco del Fis - è risultata dedita al traffico di armi di provenienza illecita da utilizzare per gli attentati terroristici del Fronte islamico di salvezza e del Gruppo islamico armato (Gia), da compiere in Europa e in Algeria, ed anche al reperimento di documenti falsi da fornire ai terroristi. Le persone che vennero all'epoca arrestate, considerate riconducibili al Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, avrebbero in sostanza sostenuto logisticamente e operativamente i gruppi terroristici algerini, finanziandone le azioni, fornendo documenti falsificati ed armi. Avrebbero inoltre svolto in Italia una «intensa attività di proselitismo» e favorito l'immigrazione illegale in Italia di militanti islamisti.


Gasry, residente ad Aversa, è stato individuato dai carabinieri del Ros di Napoli, che lo tenevano sotto controllo da tempo; come imam e predicatore itinerante, era di passaggio alla stazione di Foggia dopo essere stato a Trani, in una moschea, per tenere un discorso. Gasry, che ha gestito anche la moschea di via Isonzo ad Aversa, è stato condannato a seguito di processo scaturito da un'indagine avviata dal Ros, e diretta dalla Procura di Napoli, all'indomani degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York. La Cassazione ha confermato la condanna per dieci imputati, otto dei quali però sono tuttora all'estero. In carcere, oltre a Gasry, c'è dunque solo un altro componente del gruppo, Kamal Guendoz, arrestato a maggio scorso dal Ros ad Aversa.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino