Rischio corruzione per i candidati del Partito Democratico alle prossime elezioni politiche. A lanciare l'allarme è uno dei nomi di punta degli aspiranti parlamentari...
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Una contrarietà netta che va ben oltre la perplessità che pure molti altri candidati dem nutrono rispetto a questo obbligo nei confronti delle casse rese esigue dall'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Secondo Siani, si corrono grandi rischi inconsapevoli nel raccogliere risorse dai finanziatori che non rientrano nelle spese rendicontate dal rispettivo mandatario elettorale. «Quando l'ho detto al notaio, mi ha detto è la prima volta che qualcuno si faceva il problema», ha svelato lo stesso capolista renziano all'uninominale del Vomero alla Camera e candidato al plurinominale in tutta la città.
Tutti i partiti, prima o dopo, hanno imposto dei paletti. Se quindi il Pd e Forza Italia chiedono 30mila euro per il seggio, metodo diverso quello applicato dal M5S (preferito da Siani), che chiede un contributo conteggiato direttamente sull'indennità: ogni parlamentare deve percepire massimo 5 mila euro mensili, ma ha diritto ad un rimborso per le spese di soggiorno a Roma ed uno per quelle relative all'esercizio del mandato. La novità introdotta dal tesoriere di Berlusconi quest'anno è il pagamento del pesante obolo di 30mila euro anche da parte di un terzo soggetto, che diventa di fatto sponsor della campagna elettorale del relativo candidato.
In generale, il rapporto tra la macchina pesante del Pd e una personalità esterna alla politica come il fratello del giornalista ucciso dalla camorra non è propriamente idilliaco. Già Siani ha dovuto più volte prendere le distanze dai capi-corrente e detentori di tessere. Ieri un altro passaggio su questo tema caldo: «Dobbiamo far capire a Renzi che candidare persone perbene fa prendere voti al Pd», ha detto ai suoi colleghi medici durante il quale ha spiegato quali saranno le sue priorità e i suoi campi di intervento in caso di elezione. I temi centrali sono le politiche per l'infanzia «perché sono convinto che si debba partire da lì, dai primi mille giorni di vita del bambino, per ricostruire la società civile» ma anche la «lotta alle mafie e politiche più incisive a favore dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e delle attività che nascono sui beni confiscati».
Più volte Siani ha ribadito che quelli trattati in questi giorni «sono gli stessi temi che da trent'anni attraversano la mia vita, professionale e di politica attiva a contatto con associazioni, studenti, insegnanti. Non troverete nel programma - scritto con i pediatri Biasini, Cirillo, Corsello, Siracusano, Sereni, Guarino, e l'avvocato di Polis Avella- promesse mirabolanti o irrealizzabili. Quello che propongo è di continuare a fare quello che ho sempre fatto, ma con degli strumenti più potenti».
Il 25 febbraio chiuderà la campagna elettorale insieme a Marco Rossi Doria, altro personaggio della società civile candidato a Chaia considerato dal segretario nazionale Pd una punta di diamante, al cinema Hart.
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Il Mattino