Forza Italia compatta in piazza ma pesa il no della Carfagna

Forza Italia compatta in piazza ma pesa il no della Carfagna
Tutti in piazza San Giovanni a rispondere all'appello del capo. I massimi dirigenti campani di Forza Italia si sono mostrati nella Capitale in forma di gruppo compatto: il...

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Tutti in piazza San Giovanni a rispondere all'appello del capo. I massimi dirigenti campani di Forza Italia si sono mostrati nella Capitale in forma di gruppo compatto: il capo dell'opposizione Stefano Caldoro, il coordinatore regionale Domenico De Siano, quello provinciale di Napoli Antonio Pentangelo, il deputato Paolo e il capogruppo regionale Armando Cesaro insieme al padre Luigi. Tutti presenti, quindi, tranne Mara Carfagna e i suoi fedelissimi Enzo Fasano e Gigi Casciello. Un'assenza annunciata e pesante per una Forza Italia allo sbando, bassa nei sondaggi ma obbligata ad attaccarsi al carro di Salvini.

 
«Normale per me non andare in piazza a Roma a manifestare - spiega Casciello - Io sono per il centrodestra che ha fondato Silvio Berlusconi, non per il centrodestra di Matteo Salvini. I voti adesso ce li ha la Lega? Capisco, ma allora chiediamoci perché un elettore dovrebbe scegliere l'imitazione per l'originale». Insomma, la rottura definitiva è dietro l'angolo? Carfagna aderirà a Italia Viva di Renzi o magari darà vita ad un nuovo soggetto moderato una sorta di «Cosa» di centrodestra - portandosi dietro un po' di scontenti dell'appiattimento di Berlusconi al leader leghista? «Dico solo che l'autorevolezza di Mara, riconosciuta da tutti, andrebbe valorizzata commenta il deputato salernitano -. Quanto alla Campania, la priorità è mandare a casa De Luca e non avvelenare i pozzi con dichiarazioni tossiche».

Chi invece prende di petto, pur senza citarla, la vicepresidente della Camera è la giovane deputata voluta da Adriano Galliani in lista un anno fa e molto vicina alla fidanzata di Berlusconi, Francesca Pascale. Si tratta di Marta Fascina, che su Facebook ha sparato: «Siamo garanti della tradizione moderata e liberale, popolari ma non populisti, servi di nessuno, ma non per questo disinteressati al consolidamento dell'unica, chiara, possibile alternativa al governo delle quattro sinistre», la premessa altisonante. «Oggi, siamo in piazza perché la libertà dall'oppressione fiscale e giudiziaria viene prima di ogni particolarismo. L'unità è la strada maestra ed essenziale per la vittoria. Ma soprattutto quando il nostro Leader chiama e da linea tutti (nessuno escluso) può sentirsi in diritto di disertare», la stoccata finale.


Eppure la Carfagna a livello nazionale potrebbe contare su un altro deputato campano di vecchia scuola democristiana come Gianfranco Rotondi che sta lavorando alla possibile creazione di un gruppo di neo-responsabili a sostegno del Governo Conte. Poi ci sono Renato Brunetta, Roberto Occhiuto, l'ex presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, l'ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, Osvaldo Napoli e l'ex assistente di Berlusconi Maria Rosaria Rossi. Da delineare lo scenario per le regionali: Paolo Russo si è detto disponibile a candidarsi alle primarie, l'unico ad uscire allo scoperto in cui chi detiene le maggiori responsabilità (come i Cesaro o De Siano) hanno scelto il silenzio in queste settimane di confusione. Dopo le regionali dell'Umbria potrebbero esserci ulteriori, forse decisive novità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino