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Crolla la Napoli di Un Posto al Sole e Villa Rosebery. Tra le macerie del muro di contenimento di via Ferdinando Russo a Riva Fiorita, a pochi passi dalla residenza del Presidente della Repubblica e da villa Volpicelli (il Palazzo Palladini della fiction Rai), ci sono due interi terrazzi: una cyclette, sedie, tavoli e le ringhiere di ferro accartocciate come fogli dalla violenza del crollo. I resti dell’arredamento vengono ammassati dai pompieri proprio qui, sul muro di cinta del palazzo del Quirinale e del Capo dello Stato.
Un boato da terremoto, quello che ha spaventato i residenti intorno alle 8 di ieri. Una tragedia non solo sfiorata, ma quasi toccata con mano. Per puro caso non passava nessuno, a quell’ora, quando il retro del palazzo (che ufficialmente è il civico 56 di parco Rivalta in via Posillipo) è rimasto senza il sostegno del muro di tufo che lo sorreggeva. Tutto sbriciolato per venti metri di strada e palazzo sgomberato nel pomeriggio, dopo ore passate dai Vigili del Fuoco a rimuovere le macerie con le ruspe. Tante delle testimonianze raccolte sul posto parlano di «un intervento avvenuto a fine ottobre, dopo una segnalazione del pericolo». Infatti, sullo stesso muro e a pochi passi dalla frana ci sono delle retine verdi di contenimento che risalgono a circa «un mese e mezzo fa».
Un centinaio di famiglie in trappola a Riva Fiorita, tra Villa Volpicelli, il parco nei pressi di Giuseppone a Mare e villa de Mellis, viste le ruspe dei pompieri al lavoro e la chiusura di via Ferdinando Russo. Strada riaperta ieri sera, parzialmente. Sul posto anche protezione civile, vigili urbani e consiglieri della Municipalità 1. Cittadini bloccati, giornate spezzate, e lo sgombero parziale di un lato dell’edificio, che tocca 2 famiglie che abitano nella parte di palazzo appoggiata in parte sul muro franato. Il lato dell’edificio su via Russo, insomma, da ieri da’ sul vuoto. Residenti (da qui ieri è passato anche Diego Demme) costretti a salire a piedi in via Posillipo. Al di là dei disagi, però, irrompono la paura e la rabbia: «A fine ottobre, credo ho il 28, e ho le foto – racconta Mariacristina Caria, che abita in via Ferdinando Russo – I Vigili del Fuoco sono venuti su nostra segnalazione. Dopo la segnalazione, è arrivato un tecnico: di fronte a un evidente dissesto idrogeologico hanno messo un telo di plastica per segnalare il pericolo. Come mai non si è pensato di fare lavori d’urgenza? Sapevamo tutti che il muro stava crollando: sono partite segnalazioni sia dall’amministratore che dalla municipalità.
La giovane Gabriella Crispino abita al piano di sopra. Il muro e i terrazzi le sono letteralmente franati sotto i piedi: «Ho avuto tanta paura – dice – credevo che a cadere fosse la mia stanza. Ho sentito un rumore fortissimo. Ci siamo affacciati e sotto non c’era più nulla». «Ci hanno sgomberato – aggiunge con voce provata sua madre, Nunzia Pennino – circa due mesi fa avevano già fatto un intervento. Mezza giornata e sono andati via, dicendo che era tutto a posto. In questa strada non c’è manutenzione, siamo abbandonati. Il muro di villa Rosebery è perfetto, da noi è tutto rovinato. Anche un muro più sopra è messo male». Francesca Pettinati è una calciatrice del Villaricca: «Ci siamo svegliate e un condomino ci ha avvisato del crollo. Io devo giocare la partita di campionato oggi, sperando si possa passare».
I lavori di rimozione delle macerie sono andati avanti tutta la notte, dopo l’evacuazione del palazzo, che andrà puntellato e messo in sicurezza. Nelle prossime ore verrà fatta chiarezza su eventuali azioni legali e responsabilità, ma di certo «sgorgava acqua dal quel muro, non nella parte crollata. Il flusso fu interrotto dopo l’intervento dei mesi scorsi. Poi nel corso dei giorni cadevano altri mattoni». A ricordarlo è Roberto Solimene, figlio di uno dei proprietari di Villa Volpicelli. «Hanno inciso le forti piogge dei giorni scorsi», dicono i pompieri a caldo. Di sicuro, il muro è crollato. «Il crollo riguarda un muro di sostegno e relativo terrapieno privato – spiega Edoardo Cosenza, assessore comunale alla Protezione Civile – l’ingegnere della protezione civile comunale ha disposto il transennamento parziale in modo che si possa passare su una corsia. Il terrapieno era pavimentato e quindi anche il terrazzino e relativa ringhiera, indipendente strutturalmente dall’edificio, è crollato sulla strada. A scopo precauzionale i due appartamenti adiacenti al crollo sono stati sgomberati, in attesa di verificare la stabilità delle fondazioni».
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