Napoli. Frana a Posillipo, il racconto choc: «La montagna è entrata in casa, vivi per miracolo»

La frana alle Rampe di Sant'Antonio a Posillipo
NAPOLI - «Ho sentito un boato tremendo, poi lo spostamento d'aria. Una manciata di secondi dopo ero completamente...

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NAPOLI - «Ho sentito un boato tremendo, poi lo spostamento d'aria. Una manciata di secondi dopo ero completamente coperto di polvere, mentre a tre metri da me si erano ammassati detriti, mattoni e terreno». Si è salvato dal crollo per pochissimo Alessandro Pancione, portiere dello stabile alle Rampe di Sant'Antonio che, nel primo pomeriggio di ieri, è stato investito da una frana dopo il cedimento di un muro di contenimento. «La montagna ci è venuta addosso - continua l'uomo, ancora comprensibilmente scosso - io ero nella portineria, che è costruita con pannelli di vetro, e che sono andati tutti in frantumi. Il mio terrazzo è stato sommerso. Si sono spaccate anche delle tubature, e immediatamente sono andato a chiudere acqua e gas per evitare danni peggiori».







La frana viene descritta da un punto di osservazione diverso, da una donna che si trovava alla finestra del suo appartamento al settimo piano. «Ho sentito un rumore fortissimo - racconta - e ho visto crollare il muro di tufo che fa da contenimento a via Pacuvio. I terrazzi degli inquilini del secondo, terzo e quarto piano sono andati completamente distrutti. Dopo il primo crollo è franata la montagna. Dal quarto piano in giù il palazzo è stato sventrato. Io sono scesa fino al terzo piano, poi abbiamo dovuto aspettare i vigili del fuoco perchè era tutto invaso dai detriti». Nello stabile ci sono quattordici appartamenti, due dei quali sfitti, oltre a quello del portiere. Sono state sfollate tredici famiglie, una quarantina di persone in totale. Mentre ci si prepara per i rilievi, ognuno si è organizzato autonomamente per trovare un posto dove passare la notte.



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