NAPOLI - «Ho sentito un boato tremendo, poi lo spostamento d'aria. Una manciata di secondi dopo ero completamente coperto di polvere, mentre a tre metri da me si erano ammassati detriti, mattoni e terreno». Si è salvato dal crollo per pochissimo Alessandro Pancione, portiere dello stabile alle Rampe di Sant'Antonio che, nel primo pomeriggio di ieri, è stato investito da una frana dopo il cedimento di un muro di contenimento. «La montagna ci è venuta addosso - continua l'uomo, ancora comprensibilmente scosso - io ero nella portineria, che è costruita con pannelli di vetro, e che sono andati tutti in frantumi. Il mio terrazzo è stato sommerso. Si sono spaccate anche delle tubature, e immediatamente sono andato a chiudere acqua e gas per evitare danni peggiori».
La frana viene descritta da un punto di osservazione diverso, da una donna che si trovava alla finestra del suo appartamento al settimo piano. «Ho sentito un rumore fortissimo - racconta - e ho visto crollare il muro di tufo che fa da contenimento a via Pacuvio.