Frattamaggiore, malati di tumore: sospesi i ricoveri resta il day hospital

Frattamaggiore, malati di tumore: sospesi i ricoveri resta il day hospital
Chiude il reparto di oncologia dell'ospedale San Giovanni di Dio? No, solo ridotto, temporaneamente, a day hospital. Una decisione legata alla necessità di reperire...

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Chiude il reparto di oncologia dell'ospedale San Giovanni di Dio? No, solo ridotto, temporaneamente, a day hospital. Una decisione legata alla necessità di reperire posti letto, per far fronte all'emergenza di pazienti positivi sintomatici da Covid. E che ha allontanato l'ipotesi, ventilata e quasi pronta per essere realizzata, di trasformare l'ospedale dell'asl Napoli 2 nord, in presidio Covid. Invece la decimazione del personale, che non è immune dal contagio, la necessità di reperire posti letto, la consapevolezza che in una vasta area, con mezzo milione di utenti, (cuore della Terra dei fuochi dove le neoplasie uccidono più del Covid) non potevano essere soppressi alcuni servizi essenziali, tra cui l'oncologia, ha orientato la direzione aziendale verso la temporanea sospensione delle degenze, ma conservando il day hospital.

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D'altra parte negli ultimi anni, il reparto di oncologia del San Giovanni di Dio, con i suoi 6 posti letto, è e continua ad essere un importante punto di riferimento, vista anche la professionalità del personale impiegato. «Purtroppo dicono gli operatori per chi non è addetto ai lavori, cadere nell'equivoco è facile». Negli ultimi mesi per esempio gli accessi per chemioterapia nel day hospital oncologico sono state 364 a settembre, 373 ad ottobre, 300 a novembre. Qui si fanno anche sedute ambulatoriali settimanali per controllo ogni mercoledì ed anche queste cifre sono di rilievo: nei tre mesi ne sono state eseguite 204. Il lunedì invece è dedicato ai nuovi pazienti oncologici: 40 nello stesso periodo a cui vanno aggiunti, sempre nei tre mesi, nuovi pazienti (55) che debbono essere sottoposti a trattamento chemioterapico e, provenienti da altre divisioni dell'asl. Questo a riprova che anche se la degenza è stata sospesa l'attività delle cure oncologiche continua. Tre consiglieri comunali di Grumo hanno prodotto un documento in cui chiedono il ripristino della degenza del reparto che al momento risulta accorpato a quello di cardiologia: «Ci attiveremo perché i pazienti oncologici possano ottenere tempestivamente le cure necessarie e sottoporsi ai dovuti controlli, scongiurando la perdita di tempo prezioso nella lotta ai tumori» scrivono Pasquale Cammisa, Antonio Chiariello e Antonio Iovinella. Anche il segretario provinciale della Uil, Ciro Chietti ha chiesto: «il reparto di oncologia dell'ospedale frattese deve riaprire. Non esiste solo il Covid».

Il timore che la temporanea sospensione della degenza possa preludere ad una definitiva soppressione aleggia. Primario del reparto è il dottor Raffaele Addeo che peraltro è il responsabile scientifico del convegno webinar promosso dall'Italia Medical Research con il patrocinio dell'asl Napoli 2 nord, previsto per il prossimo 12 dicembre, su: «La medicina centrata sulla persona e la famiglia: il viaggio del paziente dal medico di famiglia allo specialista», con la partecipazione dei vertici aziendali e di numerosi altri specialisti di oncologia. E proprio il bacino dell'ospedale insiste nella zona più rossa dei 32 comuni dell'Asl, con altissime percentuali di positivi per abitante: Crispano, 30,65; Frattaminore 33,04; Frattamaggiore 34,32; Caivano 34,84; Cardito, 35,66; Casandrino, 37,33; Melito, 37, 77, Arzano, 38,63 e Grumo 38,83.
 

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Il Mattino