Niente processo al governatore Vincenzo De Luca, per la storia della presunta istigazione al voto di scambio. Niente processo sulla frittura di pesce, per usare una sintesi...
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Non emergono riscontri in grado di sostenere l’accusa a carico del presidente della Regione, al termine di un ragionamento nel corso del quale gli inquirenti fanno comunque leva su alcune circostanze concrete: la prima riguarda la sconfitta del partito del Sì, tanto caldeggiato da parte del governatore nella riunione al cospetto dei sindaci del Pd, nella sala assemblee dell’hotel Ramada; in secondo luogo, gli inquirenti mettono in rilievo anche l’effetto del contraccolpo mediatico avuto dal comizio di De Luca, che potrebbe aver scoraggiato i sindaci a mettere in pratica quella richiesta di De Luca.
Ricordate quel ragionamento sostenuto da De Luca nel corso dell’incontro con i sindaci? Era il 15 novembre scorso, dinanzi a 300 fasce tricolori, il governatore chiese di inondare la propria segreteria di fax con le prospettive di voto in favore del Sì.
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Il Mattino