Meccanico incensurato ucciso ai Tribunali, si indaga sul fratello del boss

Meccanico incensurato ucciso ai Tribunali, si indaga sul fratello del boss
Ci saranno gli amici più stretti, oltre ai parenti, attorno alla sua bara: un feretro che potrà circolare per le strade del quartiere, potrà essere ricordato da chi abita a...

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Ci saranno gli amici più stretti, oltre ai parenti, attorno alla sua bara: un feretro che potrà circolare per le strade del quartiere, potrà essere ricordato da chi abita a Forcella. Lo ha deciso il questore, che non ha vietato i funerali in forma pubblica per Luigi Galletta, il 21enne ucciso nel corso di un nuovo - probabile - capitolo della faida del centro storico.




Decisione neanche tanto a sorpresa, quella presa dai vertici di via Medina, visto il carattere anomalo della morte toccata al giovane meccanico di via Carbonara: venerdì scorso è stato colpito al torace da un proiettile esploso a distanza ravvicinata, all’interno della sua autorimessa, dove svolgeva il mestiere di meccanico. Motori, scooter, un continuo via vai di amici in sella ai propri «mezzi», una vita senza colpi di testa. Poi un paio di episodi misteriosi, su cui sono in corso indagini della Mobile di Napoli: prima un litigio, una sorta di avvertimento, poi l’agguato, con una morte che ha sconvolto un contesto familiare di persone ritenute estranee al circuito criminale.



Quanto basta a condurre nell’immediato approfondimenti investigativi, nel tentativo di ricostruire la trama di contatti della vita di Luigi Galletta. Oggi le esequie, (a partire dalle 12,30 nella chiesa Santa Caterina a Formiello), prevista un’assortita partecipazione di persone, che stanno allestendo una foto del ragazzo, con oltre cinquanta palloncini azzurri destinati a sventolare in ricordo della passione per il Napoli del ragazzo ucciso.

Poi, nei prossimi giorni è probabile che saranno ascoltati i genitori, gli amici i parenti più stretti della vittima.



Una vicenda diversa, quella del meccanico ammazzato con un colpo al torace, capitolo doloroso di una faida che sta insanguinando il centro cittadino, a dispetto di arresti, sequestri e condanne.

Chi e perché ha ucciso Luigi Galletta? Perché eliminare un giovane meccanico incensurato? Possibile che il ragazzo sia l’ennesima vittima inconsapevole di una guerra di posizione tra due cartelli criminali: da un lato gli uomini che fanno capo al latitante Pasquale Sibillo, presunto capo dell’ormai famigerata paranza dei bimbi; dall’altro, i Mazzarella, fino a qualche anno fa «ombrello» sotto al quale si sono unite tante famiglie confederate.



Ma a chi dava fastidio un meccanico che ogni giorno lavorava alle prese con auto e scooter? Una domanda che va calata in uno scenario complesso, dove è impossibile tracciare una linea di demarcazione tra bene e male, tra buoni e cattivi. Ma proviamo a ricostruire il contesto in cui è cresciuto ed è vissuto il meccanico. Stesso muretto di tanti altri coetanei che hanno via via battuto strade diverse, stessi bar o circoletti, il legame fisico, territoriale, con gente che nel corso degli anni avrebbe assunto un ruolo nello scacchiere criminale. Nomi e soprannomi destinati ad entrare in informative di polizia giudiziaria, al centro di ricostruzioni sull’ultima faida di camorra in città. È così che Luigi Galletta, suo malgrado, entra in contatto con i protagonisti di questa nuova stagione di guerra metropolitana, con i suoi immancabili incastri con altri clan e con equilibri sempre pronti a saltare.



C’è una pista su cui ragionano in questi giorni ai piani alti della Procura: quella che punta al possibile ruolo svolto nell’omicidio Galletta di soggetti legati alla paranza dei bimbi. Inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice, al lavoro il pm Francesco De Falco, si ragiona sugli ultimi eventi di cronaca.



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