La caricatura usata come foto profilo della pagina facebook creata dai suoi genitori lo raffigura con muscoli, tuta e mantello da supereroe a buon ragione. Perché Gabriele...
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«Da quando abbiamo avuto la diagnosi clinica abbiamo verificato prima se noi fossimo compatibili o meno per poter donare il sangue midollare - spiega la coppia - Riponevamo molte speranze nella sorella gemellina che aveva un'alta probabilità di essere compatibile, ma purtroppo non è andata». I due hanno quindi deciso di lanciare un appello attraverso la pagina facebook «Gabry Little Hero», che già conta 3500 iscritti, per trovare - per dirla con l’hashtag social che sta facendo il giro del web - #iltipogiusto: un donatore di midollo osseo compatibile al 100% con il loro piccolo eroe.
Messaggi da Francia, Spagna, Brasile e persino Australia. La gara di solidarietà non si è fatta attendere. E Napoli, città natale del papà del piccolo, che Gabry porta dunque nel sangue, è di nuovo pronta a riempire un’altra piazza. Così come al Plebiscito si era stretto attorno ad Alex, la cui storia a lieto fine restituisce una speranza, il popolo napoletano dimostrerà il suo calore a Gabry il prossimo venerdì 24 maggio, in Piazza Dante, dalle 9.00 alle 20.00, con l’associazione donatori di midollo osseo (ADMO), per una giornata di tipizzazione e iscrizione al registro dei donatori aperta a chiunque abbia un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.
La storia del piccolo eroe ha inizio nel settembre 2017. La gioia per la nascita dei due gemelli eterozigoti di Cristiano e Filomena dura purtroppo poco. Quando Gabry viene alla luce, insieme a Benedetta, gli viene subito diagnosticata una sordità. Uno dei due interventi subiti riesce a regalare a Gabriele il mondo dei suoni, grazie anche a un percorso di logopedia e un impianto acustico installato a due mesi e mezzo di vita del bambino. È con l'individuazione del disturbo all’udito che partono i primi test genetici.
«In attesa dell'esito di questi esami, nel frattempo, comparvero numerosi altri sintomi, molti dei quali tutt'ora persistono – spiegano i due genitori – come disturbi neuromotori, ritardi di crescita, vomiti continui, inappetenza, estrema esposizione alle infezioni, e anemia, scopertasi essere anemia sideroblastica».
Poi il triste esito: Gabriele ha ereditato sia dal papà che dalla mamma un difetto genetico di cui entrambi i componenti della coppia sono portatori sani. 20 casi nel mondo, primo caso in Italia. I risultati arrivano esattamente in concomitanza all’operazione per l'installazione degli impianti per l’udito. Da quel momento, a causa di post-operatorio complicato, si è avuto un ulteriore tracollo delle difese immunitarie, che ha fatto sì che Gabry restasse ricoverato quasi ininterrottamente per circa quattro mesi, 6 dei quali trascorsi in terapia intensiva pediatrica.
«Sono stati i 6 giorni più lunghi della mia vita. Gabriele era attaccato da 3 virus ai polmoni ed uno alle vie urinarie, poteva contare esclusivamente sulle poche terapie mediche a disposizione e sul suo corpicino – racconta papà Cristiano - Il nostro piccolo eroe però ce l'ha fatta, noi genitori portiamo nel cuore ancora quei momenti. Superata questa fase critica, abbiamo cercato di capire il percorso da intraprendere e ci è stato consigliato di rivolgerci agli Spedali Civili di Brescia».
Qui lo staff medico si è concentrato sull’aspetto immunologico della malattia di Gabriele. A marzo scorso la resa dei conti: la SIFD viene confermata anche a livello clinico, insieme a un’ immunodeficienza, che espone il bimbo continuamente a virus e infezioni, e una anemia sideroblastica. In pratica il ferro, che solitamente dovrebbe essere trasportato dal sangue e portato a tutti gli organi, resta libero e tende ad accumularsi nel fegato e nel cuore, mettendo Gabry a rischio di cardiopatie anche mortali. Unica soluzione il trapianto di midollo osseo. L'unico bambino dei 20 casi che ha superato i 10 anni di vita ha avuto lo stesso tipo di trapianto. Tutti gli altri, purtroppo, non sono riusciti a spegnere 4 candeline.
«Stiamo chiedendo questo piccolo gesto perché con uno sforzo potremmo aiutare tanti piccoli Gabriele – è l’accorato appello dei due genitori - Chiediamo a chi può di andare a donare e a chi non può di condividere il messaggio».
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Il Mattino