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La festa impazza al Terminus, quartier generale per la notte più emozionante di Gaetano Manfredi, neosindaco di Napoli al primo turno. Sfilano big come il ministro Luigi Di Maio e il presidente della Camera Roberto Fico per il M5S e Giuseppe Provenzano vicesegretario del Pd, il segretario metropolitano di Napoli Marco Sarracino e il governatore Vincenzo De Luca. E vedere sostanzialmente sottobraccio Di Maio e Fico con De Luca fa una certa sensazione. Una festa che prosegue poi in piazza Municipio dove Manfredi si è recato per soddisfare le richieste della sua coalizione che vuole giustamente la sua visibilità e dei tanti elettori che lo hanno votato. «Ma una festa con le mascherine e molto sobria come nel nostro stile» ammonisce l’ex rettore. La bandana e i balli scatenati che fece de Magistris dopo la vittoria non fanno parte - questo il ragionamento - del suo repertorio.
Manfredi sa di dovere mettere mano e subito al governo della città e naturalmente il segnale migliore e più forte per dare soddisfazione a chi lo ha votato è fare presto la nuova giunta. Caricato a bordo l’ex questore Antonio De Iesu che potrebbe avere la delega alla sicurezza, Manfredi ha ribadito anche ieri che nella squadra inserirà forti competenze e politici autorevoli. Così, nella ressa della festa sono venute fuori le prime indiscrezioni, i primi rumors che servono se non altro per capire l’orientamento dell’ex rettore. Così ci sarebbe la disponibilità del docente Edoardo Cosenza, confermato di recente alla presidenza dell’Ordine degli ingegneri, e Manfredi è un ingegnere oltre che docente alla stessa facoltà. Quindi Sergio Costa l’ex ministro dell’Ambiente in quota M5S. Spunta fuori anche il nome di Paolo Mancuso, magistrato a riposo e presidente metropolitano del Partito democratico.
Quella di Manfredi sarà - parole sue - una consiliatura all’insegna della sinergia istituzionale con la Regione e con il Governo. E ieri tra i primissimi a precipitarsi al Terminus e a congratularsi con il neosindaco con il quale ha avuto un lungo incontro e ha postato anche la foto di questo incontro. Per il governatore Vincenzo De Luca «è la vittoria della concretezza, della serietà, del rifiuto di ideologismi, dopo un decennio di nullità amministrativa. È la vittoria dell’impegno a una piena collaborazione fra Comune e Regione, nella prospettiva di un forte rilancio di Napoli sul piano del lavoro, dei servizi, della trasformazione urbana». A Manfredi arrivano tanti messaggi di felicitazioni, tra queste anche quelle del presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. Con il quale durante la campagna elettorale ha avuto più di un incontro rasserenando il patron sulla visione che ha sulla gestione dello stadio Maradona: «È giusto che la società di calcio della città gestisca l’impianto in una logica di apertura per l’intera settimana», la riflessione.
Nelle sale dell’hotel Terminus si sono viste facce vecchie e nuove. C’era anche Attilio Auricchio, ex direttore generale del Comune. Si è accreditato come ospite di Napoli solidale, la lista di sinistra che sostiene Manfredi. Fa sensazione la sua presenza perché ci si aspettava di vederlo accanto al suo amico Luigi de Magistris - il sindaco uscente - in Calabria dove si stava battendo per la presidenza di quella Regione. Sogno poi sfumato. Del resto in Calabria Auricchio da carabiniere è stato al fianco di de Magistris quando era pm. Invece stava a Napoli a pregustare la vittoria del nuovo sindaco. La festa di Manfredi quindi è proseguita in piazza dove ha fatto un breve discorso di saluto ai presenti che hanno stappato pure qualche bottiglia. Poi il professore come suo costume ha privilegiato la sobrietà. Nella sua testa c’è la felicità per la vittoria roboante ma anche il peso della responsabilità di dover dare presto un governo a Napoli.
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