Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, il nodo dei costi per i tecnici in giunta: «Servono superstipendi»

Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, il nodo dei costi per i tecnici in giunta: «Servono superstipendi»
La partita per la formazione della giunta entra nel vivo e per il sindaco Gaetano Manfredi a breve - cioè entro il fine settimana - sarà tempo di tirare le somme. La...

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La partita per la formazione della giunta entra nel vivo e per il sindaco Gaetano Manfredi a breve - cioè entro il fine settimana - sarà tempo di tirare le somme. La partita si sta giocando a Roma in queste ore sui tavoli nazionali del Pd e del M5S. Ma anche in quelli dei ministeri e delle grandi agenzie di sviluppo. Perché l'ex rettore vuole nomi competitivi, tecnici di altissimo livello quelli che si trovano nella Capitale piuttosto che a Milano o a Londra per la sua giunta. Ma tra il desiderio e la concretizzazione dello stesso ci passa davvero il mare. Manfredi - è il caso di dire - sta facendo letteralmente i conti e non tornano. Questi profili tecnici guadagnano molto, mentre gli assessori a Napoli sono i meno pagati d'Italia. Non arrivano a 2.500 euro al mese. Cinque volte di meno di quello che guadagnano a Roma, Milano o Torino tanto per fare il confronto con altre grandi aree metropolitane come Napoli. Il primo cittadino di Milano Beppe Sala viaggia guadagna sui 15mila euro al mese. I suoi assessori circa il 25% in meno queste le proporzioni. A Napoli il sindaco guadagna meno di cinquemila euro mensili. Perché questa differenza? Fu Rosa Russo Iervolino - all'epoca del suo secondo mandato - a tagliare gli stipendi in maniera drastica. Come può Manfredi uscire da questa situazione? La prima opzione è quella più dolorosa: abbassare le pretese e accontentarsi del mercato dei manager napoletani che lavorano in città. Altrimenti, deve convincere i supertecnici a guadagnare di meno. O pescare tra i pensionati d'oro. Strada ancora più in salita visto che i guadagni medi di un manager - se in vena di mettersi in gioco in quel Paradiso abitato da diavoli - è di oltre 120 mila euro l'anno. Ci sarebbe una terza via però è impopolare: riequilibrare gli stipendi del primo cittadino, assessori e consiglieri comunali, avvicinarli a quelli delle altre grandi città. E l'idea in questo senso è concreta. Con un aumento non subito, magari tra qualche mese. In attesa di sciogliere questo nodo Manfredi guarda sempre con grande interesse alla Federico II e da qui potrebbe arrivare Stefano Consiglio, docente e Presidente della Scuola delle Scienze Umane e Sociali. 

Grande fermento in casa Pd, ieri il segretario metropolitano Marco Sarracino è stato a Roma in segreteria nazionale dove la questione Napoli e della sua giunta è al centro dell'attenzione dei vertici del partito. E da Roma ieri è arrivato l'invito a Manfredi - accettato - di andare nella Capitale domani a sostenere il candidato del Pd e - sostanzialmente - anche del M5S dopo l'endorsement di Giuseppe Conte. In quella sede con tutto lo stato maggiore dei dem e del Movimento probabilmente Manfredi uscirà con la partita chiusa per quello che riguarda i due principali partiti della coalizione. Vale a dire che dovrebbe avere le idee chiare su quali tecnici si possono concretamente prendere e definire anche le quote politiche nella giunta. In questo senso, Sarracino resta una opzione molto forte per Manfredi. Il pressing del partito sul segretario è forte anche perchè è molto apprezzato dal M5S e costituisce un argine contro i deluchiani. Acque agitate pure nella sinistra. Ieri Manfredi ha avuto un incontro con Sergio D'Angelo - primo degli eletti di Napoli solidale - e gli ha confermato che non pescherà tra i consiglieri comunali per la giunta, quindi è fuori dai giochi. Per quell'area politica a oggi il nome in campo è Francesco Dinacci, coordinatore cittadino di Articolo 1, il leader nazionale e firmatario del Patto per Napoli è il ministro per la salute Roberto Speranza. Articolo 1 in Napoli solidale non è il partito più votato e questo sta scatenando gli altri alleati. 

Detto di Stefano Consiglio collega di Manfredi, per quello che riguarda le donne ci sono conferme su Graziella Pagano che si gioca un posto in giunta. Così come Teresa Armato che rappresenta l'area Franceschini nel Pd. E Franceschini a Napoli è uno molto presente e lo è stato anche in campagna elettorale. Portatore di fondi per la cultura basta pensare ai 100 milioni per l'Albergo dei Poveri. E il progetto del festival internazionale della musica da fare a Napoli. Nella sostanza a sei giorni dal varo della giunta Manfredi a oggi due punti fermi: Antonio De Iesu e Edoardo Cosenza. Resta in campo anche Sergio Costa ex ministro in quota M5S. Partito al quale però Manfredi ha chiesto di proporre soprattutto quote rosa.

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Il Mattino